Primo romanzo di George R. R. Martin, autore destinato a una luminosa carriera, In fondo il buio è un'opera che ha ottenuto un discreto successo, risultando finalista sia all'Hugo che al British Fantasy Award.

Si tratta di un'opera ambiziosa e complessa, che lascia intravedere la mano dello scrittore di razza, una storia ambientata su un mondo indimenticabile, Worlorn, un vagabondo senza luce, freddo e desolato, almeno sino a quando la Ruota di Fuoco, il più incredibile sistema stellare mai scoperto, lo illuminerà per la prima volta.

Allora una breve e intensa estate scalderà Worlorn, sede del Festival del Margine e destinato a essere visitato da milioni di persone, almeno sino a quando le tenebre torneranno a dominare.

A volte il passato ritorna e travolge le sicurezze di tutta una vita, irrompendo nella realtà quotidiana in strani modi: il laccio che cattura Dirk’t Larien è un minuscolo gioiello.

Una gemma dell'anima, un pegno che lo porta a intraprendere un viaggio verso l'ignoto, verso il suo antico amore Gwen, verso il pianeta Worlorn, un mondo che sta per ripiombare un un cupo inverno.

Una volta arrivato sul pianeta Dirk si scontra con una realtà inaspettata, Gwen non sembra affatto contenta di vederlo.

Peggio ancora la donna si è legata in modo indissolubile a Jaan Vikary e al suo “teyn” Garse, due nobili di Alto Kavalan, un mondo dominato da clan e rigide leggi d'onore, uno dei pianeti più retrogradi della galassia.

Ma allora perché gli ha rimandato il loro antico pegno d'amore, sapendo che lui sarebbe accorso?

Mentre il pianeta si allontana da Grasso Satana, la stella che gli ha donato un'estate effimera ma straordinariamente feconda, Dirk si troverà a fronteggiare una situazione molto difficile, stretto tra Gwen che sembra non amarlo più e la ferocia di alcuni nobili di Alto Kalavan, per i quali lui è solo un falso uomo, una preda da abbattere.

Dirk dovrà prendere in mano la sua vita e tirar fuori risorse di cui non sospettava l'esistenza, se vorrà uscire vivo dalla complessa situazione in cui è stato trascinato da quel piccolo gioiello.

Arrivato alla terza edizione il romanzo di Martin cambia il titolo italiano, abbandonando quello più aderente all'originale, La luce morente, con quello forse più evocativo di In fondo il buio.

E proprio il buio sembra dominare la storia di Dirk e Gwen, il loro incontro su Worlon è il frutto di un inganno e l'inizio di una lenta discesa nelle tenebre.

Un inesorabile flusso di eventi porterà ambedue a confrontarsi con pericoli immani e con la realtà delle loro coscienze.

Ambizioso e complesso, il primo romanzo di Martin contiene in nuce le tematiche che lo scrittore affronterà in tutto il suo corpus librario, anche se il meccanismo narrativo non è scorrevole come in opere successive.

Qualche piccola imperfezione non rovina la bontà complessiva del complesso, nel romanzo l'avventura, l'epica, gli scenari grandiosi si accompagnano a una costruzione psicologica dei personaggi molto attenta.

Come in molte opere di Martin non ci sono "buoni" e "cattivi" assoluti: i nobili Kalavaniani possono essere feroci e spietati ma seguono comunque il loro codice d'onore, Dirk e Gwen dovrebbero essere spiriti liberi, ma il loro comportamento non è esente da vigliaccherie e bassezze.

Su tutto domina lo scenario, Worlorn, il solitario vagabondo illuminato per un attimo dal più straordinario dei sistemi stellari, è un pianeta affascinante.

I mondi del Margine lo hanno seminato con molteplici forme di vita durante il suo avvicinamento a Grasso Satana, poi vi hanno costruito quattordici città, le sedi del favoloso Festival del Margine.

La storia si svolge alla fine del festival, quando poche persone restano a popolare un pianeta sempre più freddo, avviato su una strada in fondo alla quale c'è solo il buio, rimpianto e malinconia dominano il romanzo.

Una nota di merito per la qualità del libro, davvero ben fatto, e il consiglio di leggere come prima cosa il breve glossario, che spiega molti dei termini usati nel romanzo e dà una visione dei mondi che popolano la galassia.

Per tutti quelli che hanno amato il Martin scrittore di fantascienza questo suo primo romanzo è assolutamente da leggere.