Ormai ci eravamo abituati a pensare che la CBS non avrebbe mai trasmesso serie che non contenessero investigatori e una buona dose di polizia scientifica. Che la fantascienza fosse malvista in casa della maggiore emittente americana lo aveva dichiarato lo stesso "boss" del canale, Les Mooves. Attitudine che, tra l'altro, blocca sul nascere ogni possibilità di riportare sul piccolo schermo la più amata delle serie tv dalle nostre parti, Star Trek, che dopo una girandola di fusioni e scorpori e diventata di proprietà della CBS alcuni anni fa.

Ma la speranza non è l'ultima a morire ed ecco che proprio lunedì prossimo parte sul canale americano Under The Dome, serie tratta dall'omonimo romanzo di Stephen King (in Italia uscito col titolo The Dome). Difficile considerare la serie proprio fantascienza a tutto tondo: King la definisce "paura per famiglie".

Lo spunto: durante una mattina di ottobre, su Chester's Mill, nel Maine, cala una cupola trasparente, tranciando tutto ciò che si trova lungo il suo perimetro, proprio come una ghigliottina. Aerei e macchine vanno a sbattere contro questo muro invisibile, distruggendosi. Tutta la cittadina, che conta circa duemila abitanti, si trova isolata dal resto del mondo. La prima vittima a morire è la moglie del primo consigliere, Claudette Sanders, che stava facendo un volo in aeroplano, assieme al suo istruttore di volo.

Molti hanno notato come l'idea di questo libro (uscito nel 2009) sia molto simile a quella del film dei Simpsons, uscito due anni prima; ma King ha affermato di aver iniziato a scrivere il romanzo addirittura decenni prima, portandone le prove con riferimenti in altri suoi libri precedenti.

Cast corale, molti attori ma pochi volti noti. Tra questi Dean Norris (Breaking Bad), Mike Vogel (Bates Motel) e Rachelle Lefevre (Twilight).

Una curiosità: nelle ultime ore prima della messa in onda è stato annunciato che un brano audio nel quale si sentiva il presidente Obama fare un annuncio alla popolazione è stato rimosso. Motivi artistici, o forse dopo lo scandalo delle "spiate" di CIA e NSA nei social network i produttori hanno pensato fosse meglio evitare coinvolgimenti?