Si è spento pochi giorni fa, per l'esattezza il 4 aprile, il disegnatore Carmine Infantino, uno degli artisti più influenti della cosidetta Silver Age dei comic book statunitensi.

Di chiare origini italiane (la famiglia del padre si era trasferita negli USA da qualche tempo, ma la madre era emigrata dalla zona di Napoli), Carmine Infantino era nato a New York il 24 maggio del 1925.

Dopo aver frequentato la School of Industrial Art, aveva cominciato a lavorare nel mondo dei comics ancora adolescente quando aveva esordito nel 1942 con Jack Frost nella testata USA Comics edita dalla Timely Comics (che diventerà più tardi la Marvel). In questo caso aveva inchiostrato le matite di Grank Giacoia, un altro esponente di quel gruppo di italo americani che hanno contribuito alla crescita dei supereroi fino ai tardi anni '70.

Dopo alcuni anni trascorsi tra varie case editrici e vari personaggi, Infantino approda alla DC Comics dove lavorerà su Green Lantern e la Justice League of America.

Ma è nel alla fine degli anni '50 che la carriera di Infantino cambia e con essa, forse, l'intera storia dei Comics e dei supereroi. Dopo essersi trascinato per più di un decennio il settore non ha più ritrovato il successo degli anni della guerra, tutti sono alla ricerca di un rilancio e di quel qualcosa che desti di nuovo l'interesse del pubblico. Quel qualcosa è il Flash su cui lavora anche Infantino, che svecchia il personaggio, gli cambia costume ammodernandolo e lancia con la famosa storia Flash dei due mondi (Flash 123 del settembre 1956) la Silver Age e introduce il multiuniverso.

È il ritorno dei supereroi.

Negli anni sucessivi Infantino lavora ancora molto con la DC Comics; contribuisce a creare Barbara Gordon/Batgirl, svecchia il look e il concetto di Batman, crea Deadman e diventa infine direttore editoriale della casa editrice, governando ne dall'alto i molteplici cambiamenti. Sarà lui adaccogliere Jack Kirby dopo l'allontanamento dalla Marvel.

Dal 1971 (e fino al 1976) diventa il publisher della DC, ma non smette di disegnare. Sue le matite dello storico primo incontro tra Superman e l'Uomo Ragno.

Alla fine degli anni '70 passa alla Marvel lavorando a Spider-Woman, Nova e alla serie di Star Wars, ma solo qualche anno dopo c'è il suo ritorno alla DC, soprattutto su Flash, ma da non dimenticare la serie legata ai Visitors.

Si era ritirato durante gli anni '90.