Se il tuo cognome è Scott e tuo padre fa di nome Ridley, le aspettative su di te come regista potrebbero essere piuttosto alte. Ma Luke Scott non sembra sentire più di tanto la pressione e si presenta al pubblico con i venti minuti di Loom, corto fantascientifico nato per mostrare al mondo la possibilità di un proiettore laser 3D per le sale cinematografiche.

Scritto e girato da Luke, prodotto dalla RSA di papà Ridley e presentato appena qualche giorno fa al Los Angeles Short Fest, il corto vede come protagonista un volto noto per gli amanti della fantascienza, ovvero Giovanni Ribisi (Avatar), nella parte di uno scienziato che - in un futuro distopico dalle atmosfere in stile vagamente Gattaca - conduce esperimenti genetici e, come spesso avviene, si lascia prendere la mano per questioni sentimentali. Con lui Jelly Howie, attrice americana con comparse in serie come Ugly Betty, Knight Rider, Dexter, CSI: Miami e altre ancora.

Girovagando in rete si scoprono recensioni positive soprattutto da parte di chi ha avuto la possibilità di vedere il corto con il proiettore per cui è stato concepito. In effetti le atmosfere sembrano essere l'ingrediente principe in questo Loom, anche se sostenute da una storia semplice ed efficace (finale aperto in cui - senza svelare nulla - si sente un brano tratto da L'origine delle specie di Darwin), oltre che da una prova ovviamente all'altezza per quanto riguarda la recitazione. In ogni caso, per mettere in cassaforte il risultato finale, come direttore della fotografia è stato chiamato Dariusz Wolski, vecchia conoscenza sia di Ridley che di Tony Scott, e recentemente al lavoro proprio su Prometheus (nel suo curriculum inoltre titoli come Dark City, Alice in Wonderland di Tim Burton, la serie dei Pirati dei Caraibi).

Prima di lasciarvi a corto, una domanda sorge spontanea: si fa ormai un gran parlare del prossimo progetto Blade Runner. Che il figlio stia scaldando i motori per giocare un ruolo da protagonista nel prossimo progetto di papà Ridley?