Ridley Scott, alla brillante età di 76 anni (e gliene auguriamo altrettanti, con un po' di sana clonazione) è uno dei registi più impegnati in questo periodo: appena concluso Exodus: dei e re, è tornato al lavoro e alla fantascienza con The Martian, che vede Matt Damon and Jessica Chastain tornare sul luogo del delitto dopo Interstellar, mentre produce per Amazon Prime nientemeno che la serie La svastica sul sole (o meglio, che diventerà tale se il pilot verrà ben accolto dagli utenti) e Halo: Nightfall, attesa serie ambientata nel mondo del famoso videogame.

Come se non bastasse, sta lavorando a due sequel molto attesi, anche al varco potremmo dire: il primo è Prometheus 2, di cui abbiamo già parlato, il secondo è l'ambizioso Blade Runner 2.

Dopo ben 32 anni, la macchina che riporterà in scena il mondo piovoso basata liberamente sul romanzo di Philip K. Dick Gli androidi sognano pecore elettriche? si è messa ampiamente in moto e in una lunga intervista sul suo passato e futuro con Variety, il regista ha raccontato anche lo stato dei lavori del sequel.

"Con lo sceneggiatore Hampton Fancher (lo stesso del film originale) abbiamo parlato a lungo di come avrebbe dovuto essere il sequel e alla fine abbiamo creato una storyline in tre atti davvero molto forte in termini di collegamento col primo film."

Scott aggiunge anche che non potrà mancare il volto di culto del film: "Harrison Ford è parte integrante di questo nuovo capitolo, ma di fondo è la storia della sua ricerca, lui arriverà in scena solo nel terzo atto."

Ma l'aspetto più interessante è stato un altro: "Penso che la Alcon Entertainment dovrebbe cominciare le riprese l'anno prossimo, ma non sarò io a girarlo, mi occuperò solo della produzione."

Quindi, nuovo regista e nuovi protagonisti, per un sequel che si trova davanti a una sfida non indifferente: quella di doversi fin d'ora confrontare con un film di culto.

Voi cosa dite, è una buona o cattiva idea che Scott passi il testimone alle nuove generazioni?