Domenica notte a Chicago si è svolta la cerimonia dei Premi Hugo. Chi non era a Chicago - ed era informato della cosa, cosa che noi, mannaggia, non eravamo - poteva assistere alla premiazione tramite diretta in streaming video sul sito UStream.

O meglio, avrebbe potuto, perché sul più bello, mentre Neil Gaiman in persona pronunciava il suo discorso di accettazione del premio conferito all'episodio di Doctor Who da lui scritto, tra l'altro dando anche qualche anticipazioni sul nuovo episodio a cui sta lavorando, la diretta veniva bloccata. Gli spettatori online lasciati al buio senza nessuna spiegazione sono rimasti stupiti per un po', finché non è arrivato un messaggio via Twitter dallo scrittore Tobias Buckell che spiegava l'accaduto: UStream aveva bloccato il feed della premiazione per "copyright infringement", infrazione dei diritti d'autore.

La cosa sembrava senza spiegazione - che diritti d'autore ci sono in una premiazione? - ma a poco a poco la spiegazione è emersa. Subito prima della premiazione di Gaiman erano stati proiettati alcuni spezzoni degli episodi televisivi in finale al premio, incluso quello di Gaiman. Proiezioni assolutamente legali, sia perché è del tutto legale proiettare piccoli spezzoni durante una premiazione (fair use) sia perché gli spezzoni stessi erano stati forniti direttamente, uniti a esplicite autorizzazioni, dalle case produttrici.

Ma i software - chiamiamoli pure robot, che è più fantascientifico - di UStream, che analizzano i feed per cercare infrazioni di DRM, non sono così sofisticati da valutare gli estremi del fair use o chiedere se esiste un'autorizzazione. Quando ravvisano l'esistenza nel feed di materiale sotto copyright tagliano. E chiusa lì. Dopo qualche tentativo di metterci una pezza gli organizzatori della Worldcon dovevano annunciare che UStream sarebbe rimasto sulla sua posizione e non avrebbe consentito la ripresa della trasmissione.

Forse non è il caso di sollevare questioni come libertà di parola o di espressione, ma è certo che delegare la protezione dei diritti al software in genere fa solo male. O è del tutto inefficace contro i pirati e fastidiosa per gli onesti, come la protezione anticopia di libri e musica, o incappa in problemi di questo tipo causando gravi danni.