Lo Science Fiction Museum, struttura inaugurata nel 2004 a Seattle, nello stato di Washington, ogni anno ospita la cerimonia che onora i migliori creatori nel campo della fantascienza. Si tratta della celebrazione delle quattro personalità destinate a entrare a far parte della Science Fiction Hall of Fame Gallery. Creata nel 1996 dalla Kansas City Science Fiction and Fantasy Society, la Hall of Fame aggiunge ogni anno quattro nuove personalità e ha trovato la sua sede in una parte dell'Experience Music Project Museum.
Momentaneamente inaccessibile causa lavori, la galleria riaprirà dal 9 giugno come parte della mostra "Icons of Science Fiction", una raccolta di oggetti unici e particolarmente significativi per la fantascienza come un terminator, un Dalek Imperiale della serie del Doctor Who, la poltrona del capitano Kirk della serie classica di Star Trek o il bastone di Yoda.
Le quattro personalità scelte per il 2012 sono:
Joe Haldeman. Scrittore nato negli Stati Uniti nel 1943, vincitore di cinque Premi Hugo e cinque Premi Nebula. Guerra Eterna (1974) è il suo lavoro più noto, ma ha al suo attivo più di una trentina di romanzi.
James Tiptree Jr. La scrittrice statunitense Alice Sheldon (1915-1987) utilizzò questo pseudonimo per entrare in un campo, quello della fantascienza, che per tradizione era maschile. Solo nel 1977, dopo aver pubblicato molti racconti e novelle ed essere diventata un punto di riferimento nel campo, vincendo anche il Premio Hugo e il Premio Nebula, venne alla luce che si trattava di una donna.
James Cameron. Regista, produttore e sceneggiatore nato in Canada nel 1954. Terminator, Aliens, The Abyss, Terminator 2: Judgement Day e Avatar i suoi film più noti. In più c'è Titanic.
Virgil Finlay. Illustratore americano (1914-1971), noto per le copertine dei pulp magazine di fantascienza e horror degli anni '30, '40 e '50 del secolo scorso. La sua carriera è durata trentacinque anni con una produzione di 2600 opere grafiche.
1 commenti
Aggiungi un commentoLa scelta di Alice Sheldon di entrare in fantascienza con uno pseudonimo maschile è stata, appunto, una sua scelta.
Altre hanno usato tranquillamente il loro nome, penso alla grande Leigh Brackett, giusto per fare un nome, lei ha pubblicato il suo primo racconto si Austoding (diretta da Campbell, che sicuramente femminista non era, ma sapeva riconoscere chi scriveva bene) nel 1940, in piena era dell'oro e ben prima del debutto di Alice Sheldon.
Ma anche Kate Wilhelm, che scriveva nello stesso periodo usava il proprio nome senza problemi.
Purtroppo Sheldon era una personalità tormentata, che si faceva problemi anche dove non ne esistevano.
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