Quel film però era meglio di molti altri, perché era fatto come un videogame, uno a cui Valentine aveva giocato un bel po’ e pensava che fosse davvero buono. Riconobbe la città virtuale modellata sulla sua stessa città, i movimenti di danza degli avatar presi dal gioco, come pure le sequenze di combattimento e gli zombie spaventosi che alla fine avevano dato origine alla rivoluzione. Quel tanto lo sapeva e lo sapevano tutti: senza gli zombie, la rivoluzione non sarebbe mai iniziata. Lo zombismo e la necessità di curarlo avevano prevalso su ogni altra priorità. Tre governi avevano promesso di contrattare prezzi più bassi per le medicine per lo zombismo e tre governi avevano fallito e alla fine il Gabinetto era stato invaso dagli zombie, che avevano fatto a pezzi tre parlamentari e infettato altri sette. La folla aveva trascinato il Primo Ministro fuori dal suo ufficio e lo aveva ficcato in una botte, ci aveva piantato dei chiodi e lo aveva fatto rotolare giù per l’argine fino al fiume, una cosa talmente atroce ed eccitante che Valentine spesso ci pensava, come quando ci si tocca un dente dolorante con la lingua. 

Dopo ci fu la rivoluzione e un nuovo Primo Ministro che non volle contrattare il prezzo delle medicine per lo zombismo. Dopo ancora, un Primo Ministro che costruì le fabbriche di medicine proprio in città, distribuendole sotto forma di spray, pillole e siringhe. Da allora, fu solo questione di tempo prima che vi fabbricassero di tutto: copie di film, copie di canzoni, copie di medicine, copie di palazzi e di auto e così via, e fu quella la rivoluzione e Valentine pensava che probabilmente era stata una buona cosa per tutti tranne che per il vecchio Primo Ministro che avevano ficcato in una botte. 

Il film seguente era molto meglio e Valentine e Leeza, che quella settimana era la sua migliore amica, misero il braccio l’una sulla spalla dell’altra e lo guardarono avidamente. Parlava di una donna innamorata di due uomini, gli uomini si odiavano e c’erano scazzottate, baci stupendi, insulti sofisticati e taglienti e, oh, erano vestiti così bene! L’audio era doppiato dall’inglese, ma andava bene, i doppiatori erano molto bravi. 

Dopo il secondo spettacolo, lei e le sue amiche fecero scendere i sedili e si diressero al bar del cinema, dove trovarono i radiosi proprietari del locale che festeggiavano il giorno d’apertura con cioccolatini e panini imbottiti, sformato di pesce, birra scura per gli adulti e sciroppo di sambuco frizzante per i ragazzi. Valentine vide il ragazzo carino che piaceva a Leeza e gli fece lo sgambetto, tanto che cadde praticamente in braccio a Leeza e questo le fece ridere così forte che quasi non riuscirono a tornare ai loro posti. 

Il film successivo ebbe appena il tempo di iniziare che fu interrotto, le luci si accesero e uno dei proprietari salì davanti allo schermo, parlando al microfono, che probabilmente era collegato all’impianto audio del cinema. – Compagni, fate attenzione, per favore. Ci è giunta notizia che la città è sotto l’attacco dei nostri vecchi nemici. Hanno bombardato il quartiere est e ci sono molti morti. Si prevedono presto altre bombe.