Dalla conclusione del discorso del trentennale

Quando mi si chiede quanto possa durare una guerra, quanto possa durare questa guerra, io rispondo subito: “Quanto è necessario”. Non è infatti colpa nostra e dei nostri alleati se le nazioni che l’hanno iniziata e che l’hanno proseguita, perché loro l’hanno iniziata e l’hanno proseguita e non bisogna dare ascolto alla loro ingannevole propaganda, si mantengono sordi alle nostre legittime richieste. Loro è la causa di tutte le vite perdute, loro è la colpa di tutto il sangue versato.

Anche se dopo trent’anni le linee dei fronti di guerra sono sempre le stesse e sono ancora le stesse le nazioni coinvolte, il nostro compito è resistere e proseguire malgrado questo alto prezzo.

Intere generazioni sono andate perdute.

Eppure sento, so, che qualcosa sta cambiando. Presto, molto presto, troveremo tutti assieme un accordo per impedire che questo enorme spreco di uomini continui.

Molto presto.

* * *

Il tenente Ruggiero passa dietro gli uomini che comanda e che sono impegnati a sparare ai bersagli, sagome che vanno avanti e indietro o che ondeggiano in su e in giù a simulare un nemico che avanza sul campo di battaglia.

Si ferma quando giunge all’altezza della prima squadra, quella comandata da Gaetano, e lo osserva mentre centra la forma fatta di legno leggero e dipinta di vernice nera.

— Caporale!

Gaetano scatta in piedi e si mette sull’attenti, evitando di guardare il tenente che gli arriva solo all’altezza dello stomaco.

— Signorsì, signor tenente.

— Vedo che siamo migliorati. Molto migliorati.

— È contento, signor tenente?

— Abbastanza contento. Abbastanza contento.

— È merito del sergente Franco!

Ruggiero guarda più avanti, dove gli uomini delle altre squadre sono sdraiati a consumare colpo su colpo sul nemico ancora fittizio.

— È un ottimo sergente, molto utile all’esercito e molto più utile qui da noi di quanto possa mai essere a casa, a raccontare favolette. Anzi, a casa non troverebbe neppure gente per fargliele sentire e si ridurrebbe a giocare a carte o a boccette con gli imboscati della sua età. Molto meglio se sta da noi, a onorare la Patria come soldato e non a far consumare risorse facendosi portare i sacchetti della spesa a domicilio.

— Signorsì, signor tenente.

— Ha insegnato anche al caporale Daniele?

— Certo, signor tenente.