Lo Spazio delle Donne

Sarah Connor: madre e guerrigliera

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Articolo di Luisa Iori

Martedì 18 ottobre 2011

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Un altro tema affrontato dalla serie è metaforicamente espresso dai Terminator stessi giunti dal futuro per uccidere i protagonisti. Essi rappresentano la morte che giunge sempre implacabile a colpirti quando

meno te lo aspetti, e nell'attesa del momento cruciale cosa fai della tua vita? Come affronti la vita sapendo che la morte è dietro ogni angolo? Un tema molto attuale in un mondo in cui gli attacchi terroristici avvengono anche nei paesi più civilizzati. Ma non solo, perchè Sarah Connor deve combattere anche contro un nemico interno, il cancro che un giorno la porterà via da suo figlio. Il salto nel tempo, infatti, pone a Sarah delle domande esistenziali molto complesse: la donna sapeva che sarebbe morta di leucemia entro pochi anni in una certa data, ora però il salto l'ha portata oltre quella data, cosa deve pensare allora, che la sua morte è stata solo postposta nel futuro oppure che il corso degli eventi è stato definitivamente cambiato e la sua morte imminente non è poi più così sicura? Possiamo sostenere allora che il tema centrale della serie è in realtà la consapevolezza della propria mortalità e come di conseguenza si affronta la vita. Negli ultimi tempi si è cominciato a parlare di un nuovo film di Terminator in cui dovrebbe tornare Sarah Connor, evidentemente in una linea temporale modificata dai tanti viaggi nel passato dei Terminator e dei membri della resistenza. Non sono molto contenta dei remake, dei sequel e dei prequel, preferisco storie nuove, ma chiaramente non mi dipsiace vedere un buon film realizzato ad arte con vecchi personaggi. Il problema però sta tutto qui. È raro che un sequel superi i suoi predecessori quindi non nutro molte speranze. M'incuriosisce però l'idea di riutilizzare il personaggio di Sarah Connor che chiaramente è rimasto nell'immaginario cinematografico, ma vorrei che si tenesse conto un po' di più di ciò che anima le azioni di un personaggio, così come è accaduto nella serie TV, e meno del suo aspetto e che si usassero meno cliché hollywoodiani, che purtroppo conosciamo fin troppo bene.Soprattutto non voglio una Sarah Connor interpretata da una giovane pin-up con due tette enormi sorrette da un push-up (stile Adrienne Palicki nel pilot mancato di Wonder Woman) mentre spara con un mitra contro un Terminator passandosi le mani nei capelli per rimettere a posto un ricciolo. Purtroppo la Tv e il cinema attuali offrono solo questo tipo di eroine d'azione e non sembrano aver imparato molto da successi come Buffy e Xena.Per fortuna possiamo goderci un vecchio film come T2 che, con la combinazione giusta di buone idee per la sceneggiatura e una grande interpretazione di Linda Hamilton, è riuscito a creare un'icona delle donne d'azione ancora valida dopo venti anni.

Bibliografia

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http://io9.com/5202448/josh-friedman-talks-the-philosophy-of-sarah-connor

Anderson, John, Terminator Salvation, May 17, 2009

http://www.variety.com/review/VE1117940262/

Cameron, James, Creator James Cameron on Terminator's Origins, Arnold as Robot, Machine Wars,

March 23, 2009

http://www.wired.com/entertainment/hollywood/magazine/17-04/ff_cameron

Cicchelli, Chris, Terminator Salvation: A Feminist Perspective, May 23, 2009

http://afantasticnightmare.wordpress.com/2009/05/23/terminatorsalvation/

Dominguez, Diana, “It's not Easy Being a Cast Iron Bitch”: Sexual Difference and the Female

Action Hero, in Reconstruction 5.4 (Fall 2005) Fem-scape