Stesso tema per Gli umanoidi e Vita con gli automi, ma tra gli altruisti e perfetti robot di Jack Williamson e quelli sempre altruisti ma un po' meno perfetti di James White la differenza è enorme.
Il romanzo che dà il nome al volume (che comprende due opere) vive sull'interazione uomo-automa, o meglio uomo-automi, dato che il protagonista è l'ultimo essere umano vivente, ed è una storia sostanzialmente ottimista, sebbene parta dalla distruzione totale della vita sulla Terra. Solo un manipolo di automi restano a preservare una fiammella di speranza, ma come potranno garantire la vita e la felicità dell'ultimo organismo vivente?
Completamente differente la situazione in Partenza da zero, dove i prigionieri di guerra sono reclusi in una prigione grande come un pianeta. Anche in questo caso il richiamo a un classico è inevitabile, e anche in questo caso la soluzione proposta da White è molto lontana da quella che Tom Goodwin prospetta in Gli esiliati di Ragnarok.
Siamo di fronte a due romanzi di alto livello, di un autore che rielabora i temi classici in modo originale, un ottimo inizio per i secondi cento numeri di Urania Collezione.
L’autore. Scrittore di origine nord irlandese, James White è nato nel 1928 a Belfast ed è morto nel 1999. Tra i suoi romanzi più noti, oltre allo struggente Vita con gli automi (Second Ending, 1961), candidato al Premio Hugo 1962, si ricorda il ciclo della Stazione ospedale (1962-1999), uno dei classici della fantascienza medica. White fu un attivo pacifista per tutta la vita.
La quarta di copertina. "L'automa è un personaggio molto discusso, e non solo da oggi, nella letteratura fantastica. Ci è stato presentato ora come un prezioso servitore dell’uomo, ora come un rivale insidioso, ora come uno strumento di progresso, ora come un implacabile, incontrollabile distruttore. James White aggiunge ora a questa vasta gamma di prospettive una sua originale, estremistica visione, fondendo al tema dei robot quello dell’immortalità e quello, inconsueto, di Robinson Crusoe." Carlo Fruttero.
Nel volume è incluso anche un secondo romanzo di White: Partenza da Zero (Open Prison, 1964).
James White, Vita con gli automi (Second Ending, 1961 e Open Prison, 1964) traduzione di Bianca Russo, Mondadori, collana Urania Collezione 101, pagg. 290, euro 5,50
2 commenti
Aggiungi un commentoA suo tempo lessi il romanzo di White (il primo dei due) e mi colpì moltissimo. Speravo che se ne traesse un film, e avevo già a mente l'attore: Anthony Perkins, che in quegli anni era molto presente e molto quotato. Ma non mi risulta che sia mai stato realizzato un film da questo romanzo. Peccato. Non è il caso di svelare il finale, ma penso che oggi quei robot avrebbero modo di risolvere, sia pure in parte, il problema essenziale ed esistenziale del protagonista. Ciao! V.
"Vita con gli automi" è un capolavoro assoluto che ogni appassionato di SF dovrebbe aver letto. Superiore a molte opere sopravvalutate dei cosidetti "Maestri" del genere.
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