Insomma, come tutti i grandi sogni, Firefly è dura a morire. Una manciata di episodi televisivi e un film sono stati sufficienti a creare una mitologia tale da radicarsi profondamente nella mente e nel cuore degli appassionati di fantascienza di mezzo mondo. E hanno dato all'inventore della serie, Joss Whedon, e al cast di attori, una notorietà e, diciamolo pure, un affetto, che sono andati ben oltre le loro fortune successive. Difatti dopo le avventure dell'astronave Serenity, Whedon, ahinoi, non è riuscito a ripetersi agli stessi livelli; e lo stesso Nathan Fillion, protagonista del serial, ha avuto i suoi anni di difficoltà prima di tornare al successo nei panni dello scrittore e investigatore Castle.

Così quando, qualche giorno fa, Fillion si è lasciato andare dichiarando, in tono scherzoso, che se avesse vinto i trecento milioni di dollari della lotteria della California (la più ricca del mondo), avrebbe acquistato i diritti della serie per produrre nuovi episodi, il web fantascientifico si è scatenato. A distanza di pochissimo tempo sono arrivate le risposte dirette di José Molina e Jane Espenson, due tra gli autori della serie, dichiaratisi disponibili a mettere mano a nuove sceneggiature. Anche alcuni tra i membri dell'equipaggio della Serenity si sono fatti sentire con commenti positivi. Ma i fan hanno fatto di più: organizzatisi e fatti due conti, hanno deciso di passare all'azione con una campagna di pressione che passa attraverso il sito Help Nathan Buy Firefly, e tutte le relative estensioni sui social network più diffusi (Facebook, Twitter, eccetera). Il link del sito è riportato nelle Risorse in rete.

Gli ideatori del sito si sono posti l'obiettivo, ambizioso, di riportare in vita la serie, con un'azione che si sviluppa in tre fasi. Dapprima attirare l'attenzione delle persone che contano nel mondo televisivo, attraverso una campagna che si fonda sulle cosiddette promesse di contributo: qualcosa di simile alle maratone tipo Telethon (fatte le dovute proporzioni), per cui chi si iscrive al sito, sottoscrive anche l'impegno a elargire una somma. Una volta stimata la capacità economica del web di raccogliere fondi, si passa alla stesura della proposta concreta di acquisizione dei diritti del telefilm, anche contattando agenti, manager e specialisti del settore. Se si verificherà la possibilità realistica di procedere con l'acquisizione, a quel punto partirà l'ultima fase, ovvero la raccolta fondi vera e propria. L'obiettivo iniziale del sito è di raccogliere almeno centomila promesse di contributo: stando a quanto scrivono gli amministratori, si sarebbero già superate le settantamila adesioni.

Insomma, i fan hanno intenzioni serie. Vogliono davvero comprarsi il loro telefilm preferito. E poi? Certo, tra il dire e il fare c'è sempre di mezzo il solito mare. Le difficoltà sono enormi, gli stessi fan non se le nascondono, e le stesse difficoltà potrebbero arrivare anche dai protagonisti principali. Finora Whedon non si è espresso ufficialmente sull'iniziativa, mentre Fillion, probabilmente allarmato dall'effetto inatteso delle sue dichiarazioni, ha postato sulla sua pagina Twitter il messaggio: "È bello sognare ancora Firefly, MA PER FAVORE NON MANDATE DENARO! Limitatevi a essere dei grandi Browncoats, quali siete!". Ma i fan lo avevano messo in conto. Scrivono infatti sul sito: "Sappiamo che Nathan scherzava. Ma pensiamo che quando si mette un dollaro su un'idea, anche uno scherzo può diventare quacosa di serio". La Fox, che detiene i diritti, difficilmente li cederà (non lo ha mai fatto prima d'ora). Certo, se Whedon si convincesse, qualcosa potrebbe anche succedere. Ma se sia Whedon che Fillion si tirassero indietro? "A essere sinceri, ce lo aspettiamo" scrivono ancora. Ma proseguiranno lo stesso e, mal che vada, dirotteranno le somme raccolte verso iniziative benefiche. Insomma, ci sono molte cause per cui vale la pena di contribuire, ma  quella di mantenere vivo un sogno resta una delle più stimolanti.