Prima che qualcuno cominci a pensare che ci sarà a tutti gli effetti una stagione due della serie di culto made in Joss Whedon, dobbiamo sottolineare quanto detto anche da Entertainment Weekly. Non ci sono piani di un revival e gli ostacoli sono parecchi, a cominciare da Nathan Fillion, impegnato con Castle, che continua a essere una delle serie più viste sulla ABC per arrivare a Adam Baldwin impegnato nella prossima serie The Last Ship.

Ma Firefly è una serie di cui non si è mai smesso di parlare e il 2003, anno della cancellazione, sembra non essere così lontano. Motivo per cui il sito EW è andato a intervistare Tim Minear, ex sceneggiatore e produttore della serie, rimasto sotto contratto con la Fox ma nel suo ramo via cavo FX, dove lavora stabilmente a uno dei più grandi successi televisivi degli ultimi anni, American Horror Story, per scoprire quale allineamento di pianeti sarebbe necessario affinchè Firefly risorga dalle ceneri.

"Non precluderei mai la possibilità di vederlo accadere. Il fatto che fosse diventata un film, dopo aver fallito in tv, è stato un miracolo e ovviamente vive in altre forme (come i fumetti)."

Ma le chance di una reunion? "Per quanto riguarda la possibilità di rimettere insieme la banda per creare nuove avventure, chi può dirlo? Amerei farlo, sarebbe grandioso. Ma ognuno di noi ha progetti che ci limitano nella possibilità di incroci con altre produzioni. Si tratterebbe di coordinare gli obblighi di ognuno così che possano in qualche modo partecipare."

E riguardo al formato migliore: "Sto completamente inventando in questo momento, ma c'è stato questo piccolo telefilm negli ultimi due anni che ha reinventato il concetto di limited series (o serie evento). Sto cercando di ricordami il titolo...oh si, si chiama American Horror Story!"

Battuta a parte, Minear dichiara: "Non dovrebbe nemmeno avere per forza tredici episodi, guardate come funziona bene Sherlock. Io credo che una serie evento di qualche tipo sarebbe il formato migliore. Qualcosa del tipo una co-produzione Fox-Netflix o un altro distributore. Avrebbe la sua casa principale sulla Fox e una seconda finestra nello streaming online. Sono disposto a scommettere che una serie evento limitata potrebbe funzionare."

Uno dei motivi della continua vitalità della serie sono i mercati secondari: "Sì, sono il motivo per cui Firefly ha una vita dopo la morte. Queste nuove forme di fruizione si sono materializzate nel decennio seguente la cancellazione. Cinque anni dopo la gente ha cominciato a riscoprirci."

Ma ci sono mai stati veri tentativi di riportare in vita la serie? "Nessuno me ne ha mai parlato. Io e Joss abbiamo discusso di uno spin-off, ma sono passati otto anni."

Infine, Minear spiega i motivi per cui la serie ha così tanti fan: "Io penso che sia per la ricchezza del materiale narrativo, per i personaggi. Ma non lo chiamerei un telefilm dagli alti concetti. È un western, non potrebbe essere più low concept di così. È un western post-bellico con i piedi piantati per terra".

Netflix ha fatto ben più di un miracolo in pochi anni, chissà che non riesca anche a dare nuova vita a Firefly.