La DC Comics ha appena annunciato che, a partire dagli albi distribuiti questo mese, non utilizzerà più sulle sue pubblicazione i marchi della Comics Code Autority (CCA), ovvero non sottoporrà più alcun suo fumetto al visto censorio che veniva emesso da questa particolare commissione.

Nato nel 1954 in seguito ai lavori di un sottocomitato senatoriale sulla delinquenza giovanile, il Comics Code era un modo di arginare i presunti danni che le rappresentazioni grafiche di sesso, orrore e violenza potevano provocare nelle "deboli menti" dei giovani. Fondamentali erano stati i precedenti codici di produzione non ufficiali attuati a Hollywood e dall'associazione degli editori di fumetti, ma soprattutto il famigerato libro Seduction of the Innocent dello psicologo Fredric Wertham.

In pratica per ottenere l'approvazione del codice e quindi per poter mettere in copertina il marchio "Approved by the Comics Code Authority", il contenuto dell'albo a fumetti doveva essere privo di rappresentazioni esplicite di sesso e violenza, di esaltazione o di simpatia del crimine o del male in ogni sua forma. Non solo, ma doveva essere eliminata ogni traccia di relazioni sessuali illecite, omosessualità, di seduzione, di vampiri, zombie, lupi mannari, delle parole horror e terror in copertina, di critica alla legge, di parolacce, di droga.

Molto spesso l'approvazione dell'Autorithy non era legata solo ai contenuti espliciti di per sé, ma alla mancanza di quello che veniva considerato un contenuto morale, con la conseguenza di diventare un vero e proprio organo censorio. Ad esempio si può citare la diatriba sulla storia Judgement Day pubblicata in Incredible Science Fiction nel 1956, inizialmente bloccata perché l'astronauta protagonista era un uomo di colore.

Il problema principale era che i rivenditori (al tempo non esistevano ancora negozi specializzati), se non i distributori stessi, si rifiutavano di mettere i vendita i fumetti privi di marchio. Anche se col tempo c'erano state variazioni e concessioni (ad esempio l'uso di vampiri se di matrice classica come Dracula o le droghe se mostrate nei loro effetti negativi), in pratica il codice era rimasto pesantemente in uso fino alla fine degli anni '80, quando la nascita di negozi specializzati e quindi di un pubblico più smaliziato e adulto ha permesso a Marvel Comics e DC di pubblicare e vendere serie prive di approvazione (ad esempio la linea Vertigo) e di contribuire alla rinascita di questo mezzo espressivo. Altrimenti opere come Sandman, Watchmen, Sin City, 300, From Hell non avrebbero mai visto la luce.

Nel 2001, dopo che un albo (X-Force 116) non aveva ricevuto l'approvazione, la Marvel aveva deciso di rinunciare in toto e di usare semplicemente sulle copertine un proprio sistema di riferimento per avvertire i clienti del contenuto più o meno esplicito.

A distanza di quasi un decennio è ora la DC a compiere questo passo. Come annunciato dai due co-publisher Jim Lee e Dan DiDio gli albi avranno come unica avvertenza un bollino che consiglierà l'età di fruizione del fumetto con una scala molto simile a quella usata dai videogiochi:

E - everyone (per tutte le età)

T - Teen (adolescenti)

T+ - Teen Plus (minimo 16 anni di età)

M - Mature (lettori maturi di 18 anni almeno).