Dave Gibbons e Alan Moore si opporrebbero con tutte le loro forze. Ma il disegnatore e l'autore di Watchmen non potrebbero fare molto se davvero, come si vocifera in rete, DC sta considerando l'ipotesi di ampliare l'universo del fumetto. Nel settembre 2009 Paul Levitz ha lasciato la presidenza, dopo anni di fiera opposizione a qualsiasi forma di sfruttamento commerciale del capolavoro anni '80. E pare che ora il vento stia cambiando con l'ingresso di nuovi team creativi più giovani, meno legati al mito o suggestionati dall'intoccabilità che per oltre vent'anni ha protetto la mini-serie, uscita in dodici numeri fra il 1986 e il 1987, baciata da subito da un successo enorme e vincitrice di vari riconoscimenti internazionali (ad oggi è l'unico graphic novel ad aver vinto un Premio Hugo).

Il sito Bleeding Cool si spinge persino a fare un nome: Dan DiDio, attualmente autore di The Outsiders. Che sia davvero lui o meno l'artefice, l'idea è quella di creare una serie di prequel e spin-off in grado di sfruttare a pieno il marchio legato a quello che è ancora oggi il volume più venduto da DC. E in un'epoca di riciclo selvaggio, viene quasi da chiedersi perché non ci abbiano pensato prima.

Dave Gibbons è stato chiarissimo in merito. Interpellato dal sito io9.com, ha escluso categoricamente qualsiasi possibilità di partecipazione a un simile progetto: "Se vogliono fare un prequel o un sequel, non posso impedirglielo. Se però aggiungi qualcosa a Watchmen, lo stai in realtà diluendo. Non è Batman. Io non voglio essere coinvolto, e credo nemmeno Zack Snyder". Eppure, proprio Warner Bros potrebbe avere la strada spianata per un eventuale sequel sul grande schermo, dal momento che i contratti siglati dagli attori del primo film contengono tutti una clausola per l'eventuale Watchmen 2.

Qualcuno dunque ci aveva già pensato. In questo caso forse potrebbe essere il botteghino a frenare il tutto: a fronte di un costo di centotrenta milioni di dollari, il film ne ha incassati "solo" centottanta. Con le cifre che girano oggi, potrebbe essere poco per scaldare gli animi della dirigenza Warner e convincerla a buttarsi in un'avventura che, dal punto di vista creativo, si annuncia durissima. Considerando il finale del fumetto (e del fedelissimo film), cosa mai potrebbe accadere in un ipotetico sequel?