Se si dovesse dividere questo film in due potremmo dire che se da un lato dal punto di vista cinematografico merita 10 per le soluzioni stilistiche trovate, d'altro canto dovremmo dire che sotto il profilo della sceneggiatura non solo merita 2 o poco più, ma rappresenta un passo indietro per il cinema bellico rispetto a Salvate il soldato Ryan, La sottile linea rossa e Il nemico alle porte. Pearl Harbor non è, infatti, assolutamente in grado di esplorare con sensibilità e posatezza il rapporto tra il singolo essere umano e la tragicità degli eventi storici. Anzi, l'enfatizzazione dei rapporti umani portati all'estremo e minati da un senso puritano della vita fa sì che l'intera pellicola soffra di un andamento poco credibile e interessante.

Un film tremendamente intriso di retorica che senza una prospettiva di riflessione storica seria (che unisca in un'unica folle tragedia Pearl Harbor, i campi di concentramento nazisti, Cefalonia, Okinawa e le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki) racconta l'attacco giapponese alla base delle Hawaii di Pearl Harbor solo dal punto di vista americano. Così, un'irritante ingenuità dal sapore di propaganda bellica, riporta indietro di almeno cinquanta anni il cinema americano dal punto di vista narrativo, come se - proprio riguardo questo proditorio attacco nipponico - non ci fossero state altre pellicole come Da qui all'eternità, La prima vittoria e l'insuperabile Tora! Tora! Tora! Il Pearl Harbor di Michael Bay è un film assetato di un'incomprensibile voglia di rivincita con un cast di attori non in grado di raccontare al meglio una tragedia tanto grande e dolorosa che vide la morta istantanea di tremila cittadini e militari americani sotto le bombe e i colpi di mitragliatrice dei caccia Zero giapponesi, quel 6 dicembre 1941. Mentre l'attacco è ricostruito con un realismo impressionante, la storia d'amore attaccata prima del film e la missione su Tokyo che dovrebbe segnare la palingenesi del popolo americano, sono francamente noiosissime per una sceneggiatura che è coinvolgente solo quando sono le immagini e non gli attori a parlare. Michael Bay nonostante si sia fatto le ossa con The rock e Armageddon non è assolutamente in grado di gestire una trama che frana in un fumettone prevedibile che tutto doveva essere tranne che artificioso e scontato.

Pearl Harbor film più costoso della storia del cinema passerà alla storia come una delle sue più grandi delusioni con l'unica grande sorpresa della recitazione straordinaria di Jon Voight nei panni del Presidente Roosevelt e dell'esaltante colonna sonora composta da Hans Zimmer.