Dario Tonani: Sì. È accaduto per la musica, succederà anche per gli e-book: ma forse in

misura minore. Nell'ambito del libro non è in gioco tanto la portabilità del prodotto digitale rispetto alla sua controparte fisica, quanto la possibilità di economizzare, ottimizzandolo, lo spazio a diposizione. Oggi, poi, gran parte della comunicazione passa già attraverso un monitor, uno schermo, un display: che anche il prodotto-libro sia alla fine approdato a un supporto di questo genere non potrà che compiacere soprattutto le giovani generazioni. E proprio in questo credo che l'e-book rappresenti il futuro: nella sua capacità di parlare ai ragazzi (che magari domani saranno lettori forti), con gli strumenti che già oggi utilizzano con estrema dimestichezza per fare altro. Mi attendo che la fantascienza sia in prima linea e una testa di ponte in questa rivoluzione, i primi dati lo confermerebbero.

Quali prospettive si aprono per gli scrittori con la sempre maggiore diffusione dell'ebook?

Antonio Bellomi: Quella di poter contare ancora su una base di lettori. Col cartaceo la discesa è certa per quanto riguarda i nuovi lettori. Forse con gli ebook ci saranno ancora lettori in un prossimo futuro.

Luca Masali: Mi auguro un bel ricambio generazionale, con la rottamazione di gente cristallizzata su un modo vecchio e ripetitivo di raccontare sempre la stessa storia in salsa appena appena diversa e la prorompente fioritura di una nuova generazione di narratori, che magari non penseranno nemmeno a sé stessi come scrittori, ma racconteranno storie nuove in modi nuovi, forse senza nemmeno usare la parola scritta.

Dario Tonani: Lo ripeto, maggiori opportunità di pubblicazione, platea di lettori più ampia, compensi ritoccati verso l'alto. Per chi, poi, come me deve il suo picco di visibilità a una pubblicazione periodica come Urania, che dopo 30 giorni sostituisce un titolo con quello successivo, l'e-book rappresenterebbe una garanzia di continuità nel tempo, il superamento della morte fisica del libro, della sua vita a orologeria. Quello dell'editoria periodica è un caso limite d'accordo, ma anche chi può contare su un titolo long-seller si troverà prima o poi a fare in conti con gli scaffali delle librerie che devono fare posto alle nuove uscite.

Fantascienza ed ebook: un binomio vincente?

Antonio Bellomi: Solo se ci si potranno inserire le scene "filmiche" di cui dicevo prima. Altrimenti non cambierà nulla. Ma naturalmente è solo un'opinione.

Luca Masali: Questo davvero non lo so, ma non credo che la fantascienza abbia più chance di altre forme narrative. Anzi, scommetterei che i primi a esplorare le nuove forme espressive che l'ebook aprirà davanti a noi non saranno gli scrittori di genere, ma quelli più borderline, quelli irrequieti che saltano da un genere all'altro, quelli a cui piace rischiare e sperimentare, quelli che i generi li mescolano in un grande frullatore e neppure loro saprebbero dire che cosa ne scaturisce.

Dario Tonani: A sentire i primi dati, non so quanto veritieri, pare che il settore fantascienza sia il più attivo e brillante nel mercato degli e-book: nell'ordine del 10% del totale, percentuale tre volte superiore a quella del mercato tradizionale. Meglio fa solo la narrativa rosa, col 14% (sette volte rispetto al libro cartaceo). Altri ben più informati di me potranno snocciolare dati ancora più mirati e circostanziati, ma se questi dovessero trovare una conferma da qui a qualche mese, allora vorrebbe dire che la fantascienza avrà ottenuto dall'editoria digitale una piccola boccata di ossigeno. Ne ha disperatamente bisogno. Ben venga, quindi, il dottor e-book!