E però sapeva chiaramente di sbagliare. L’interpretazione troppo facile dei simboli gli procurava un nodo di disagio alla gola. No, certo non erano esse Vita e Morte, sarebbe stata un’idiozia. 

Un breve lampo atono, e la pressione del pilone su di lui scompare. Rapido egli si alza, e fugge via, verso il lago, catarticamente teso verso di lui con le sue braccia liquide.

- Aspetti, aspetti! - gli grida dietro l’omone. - Lei non può assolutamente andarsene in questo modo. Farà crollare tutto il ponte.

- Me ne frego, amico mio. Si metta lei a sostenere quest’ultimo pilone. Il mio turno è finito.

Certo, gli viene da ridere. Ma l’altro si sta effettivamente sdraiando sulla spiaggia, là dove prima era lui, e tra poco ci sarà un altro lampo incolore, il ponte ricomparirà, l’uomo sosterrà tutto.

In un rapidissimo fluire di sensazioni, ancora corre.

 

- Il tuo nome, ragazza?

- Che t’importa?

Lei s’alzò dal suo abbraccio, con un sospiro di soddisfazione.

- Adesso prendi lei.

- Oh, no davvero. Non voglio.

- Era nei patti.

I Patti, i patti! Che importanza possono mai avere?

- Dimmi un po’ chi me li farà rispettare.

Lei gli carezzò come in estasi i capelli, mentre la vecchia proiettava ombre inconsuete con la ruota, e solo di sfuggita gettava occhiate a loro due, per vedere se avessero finito o no.

- Sarai costretto a rispettarli. Tu sei qui.

 

Fresca e salata l’acqua. Vi si getta con un ansito, respingendo indietro il tremito rabbioso che gli scuote le membra. Nuota veloce, con stile, lasciandosi dietro una scia incandescente di spuma.

Davanti a lui è la ruota. Essa galleggia con movimenti graziosi sull’acqua, mentre la ruggine scompare. L’afferra, la tasta, la rigetta lontano con uno scatto delle braccia. Niente gli fa più paura.

 

Sollevò la testa dalla sabbia, in un’altra sequenza. Il sole splendeva crudamente sulla sua testa. E c’era la ruota arrugginita piantata nel terreno, e seduto sopra di essa l’omone-la donna vecchia-la donna giovane-il corvo–lui stesso, fusi assieme in un unico ente.

Venne la luna, e fu notte. Il sole splendette solo per un poco, poi sparì, riapparve, sparì di nuovo.