Buona la prima. Per il giovane serbo Aleksa Gajic non poteva andare meglio: il suo esordio Technotise: Edit & I, film d'animazione fatto in casa (ma fatto bene), è stato acquisito a fine 2009 dai produttori Scott Glassgold e Raymond Brothers, e ora si accinge a partire dalla Serbia per fare il giro del mondo, nella forma di un lungometraggio realizzato da Legendary Pictures. Uscirà nel 2011.

 

Technotise è la storia di Edit Stefanovic, una giovane studentessa di psicologia nella Belgrado del 2074. Non è proprio una cima, avendo ripetuto lo stesso esame sei volte, perciò decide di farsi impiantare un chip militare acquisito sul mercato nero per moltiplicare le capacità intellettive. Ma qualcosa va storto perché il computer inizia a prendere possesso di lei, mentre il suo amico Abel Mustafov – un genio della matematica con qualche problema di autismo – scopre una formula in grado di connettere in qualche modo tutta l'energia nel mondo, nelle sue varie forme. Edit legge la formula e la memorizza nei suoi circuiti, diventando perciò stesso una preda delle forze oscure che intendono dominare il mondo.

 

Al di là della trama, che non pare avere particolari spunti di originalità (un po' Nikita, un po' Quinto Elemento, il resto mettetelo voi), è curiosa la genesi dell'opera. Pare infatti che i diritti siano stati acquisiti da Glassgold poco dopo aver visto il fan trailer di Green Lantern realizzato da tal Jaron Pitts (riportato in coda all'articolo). Glassgold è così entrato in contatto con Pitts, chiedendogli di realizzare un fake trailer anche per Technotise. Il risultato, un autentico collage di film con tanto di logo Warner Bros e Milla Jovonovich come "protagonista", è anch'esso riportato in coda all'articolo. Ciò ha aiutato a diffondere il brand, a detta dei produttori, anche se il riferimento artistico rimane l'originale, realizzato con estetica accattivante grazie a un misto di tecniche (disegni realizzati a mano, vettoriali, grafica 2D e 3D). Anche in questo caso, è riportato un trailer.

Nota conclusiva: è interessante notare come la diffusione virale sulla rete di materiale video (brevi clip o corti soprattutto) stia diventando la via maestra per farsi notare dai grandi nomi. È successo quest'anno con The Gift (di cui abbiamo parlato), che pare abbia riscosso l'interesse di Fox, e con Pixels di Patrick Jean (di cui parleremo presto), probabilmente finito fra le braccia di Columbia.