- Come si sente… agente Proteus!?La voce è chiara, forte e rimbombante come quella di un megafono. Proviene da un angolo immerso nel buio alla sua destra.

- Mi chiamo Achille Diaz. Mi occupo di import/export per una ditta svizzera. Forse mi confonde con qualcun altro. La conosco?!

- In modo indiretto. Diciamo che ha fornito aiuto a un mio congiunto…

- Da quanto mi trovo qui?

- Da 24 ore esatte.

- E perché sono stato imbottigliato?!

- Gentile Diaz. Noi conosciamo bene i suoi trascorsi: napoletano di origini, ufficiale della marina regia durante l’ultima guerra, ladro e avventuriero internazionale negli anni 50, agente part-time per D.a.m.o.c.l.e. a partire dal 1960. Nome in codice: “Proteus”. Un uomo già notevole che nel ‘40, durante il bombardamento inglese del porto di Taranto, scoprì di possedere facoltà parapsichiche impressionanti. Grazie alla sua “preveggenza” il suo incrociatore si salvò mentre il meglio della flotta italiana colava a picco. Subito dopo il conflitto, ha deciso di porre i suoi poteri al servizio del proprio benessere personale, mettendo a segno alcuni formidabili “colpi” nelle gallerie e nelle collezioni private più importanti e sorvegliate del Mondo!! Ma il meglio si è verificato quando sua figlia ha cominciato ad affiancarla nelle sue attività. Per un certo periodo siete stati una coppia formidabile. Lei, col potere di influenzare le menti al punto di cambiare fisionomia agli occhi di chi la osserva. E sua figlia, capace di attingere agli archetipi dell’inconscio collettivo e proiettare allucinazioni di massa... Poi, qualcosa è cambiato. L’avventuriero è diventato “rispettabile”. In passato ho più di una volta pensato di ingaggiarvi, ma il vostro potere combinato era troppo imprevedibile. Poi ho pensato di arruolare sua figlia prendendo in ostaggio lei!

- Geniale!

- I miei uomini l’hanno seguita per diversi giorni. Ci è bastata una droga psicostatica sciolta nel suo bicchiere della staffa. La stessa che, in soluzione gassosa, viene ora immessa nella sua gabbia di vetro impedendole di usare i suoi poteri contro di me o chiunque altro dei miei…

- A-ha - Diaz estrae dalla giacca un astuccio di ebano con le sue sigarette turche miscela speciale. - Lei sa che, se succede qualcosa a mia figlia, non le basterà avermi drogato o privato del mio bastone di emergenza. La sgozzerò a mani nude, se necessario…

- Suvvia, Diaz. Non scada di stile. Le assicuro che sua figlia ha superato brillantemente la missione affidatale. L’abbiamo contattata a Parigi subito dopo la sua cattura e le abbiamo fornito tutti i dettagli e il supporto necessario. Fra pochissimo voi potrete riabbracciarvi e noi avere ciò a cui miriamo…

- E magari versarle della benzina addosso e darle fuoco! Mi potrei finalmente distrarre un po’!

- L’ammiro molto, sa? Spossato dal gas, prigioniero e impotente. Ma ancora in grado di minacciare e deridere… Notevole!

- Grazie, ma le restituisco volentieri la definizione “impotente”… Cos’ha rubato mia figlia?

- Oh, una cosuccia. Si trovava sotto la custodia del Vaticano, ma in realtà anche loro l’avevano trafugato ai legittimi proprietari…

- Una maschera d’oro azteca? La cintura di castità di Giovanna D’Arco?

- Ha mai sentito parlare delle Stanze di Dzyan?! -

- Vagamente… non è uno pseudo testo sacro di quella banda di fissati che si facevano chiamare Teosofi?!

- Bravo, bravo… - Si ode un sommesso battere di mani - Ha fatto i compiti!

- Già, ma se la memoria non m’inganna… è un libro che non esiste!