Il MMO (massive multiplayer online game) basato sull’universo di Star Trek è in lavorazione da molti anni e ha avuto una storia complessa: scarso interesse nel progetto e soprattutto passaggi di mano tra diversi team di sviluppo ne hanno rallentato il progresso. Per molto tempo si è pensato trattarsi addirittura di vaporware, in particolare quando a inizio 2008 la Perpetual Entertainment, la compagnia che vi stava lavorando, fu liquidata e non si avevano notizie certe su chi avesse acquisito i diritti del marchio.

Il 2009 è stato però l’anno del cambiamento. Da un lato, l’uscita e il successo del film diretto da J.J. Abrams hanno ravvivato l’interesse intorno al franchise e probabilmente hanno anche allargato e ringiovanito la base degli appassionati. Dall’altro, il progetto del MMO ha trovato la stabilità nelle mani di Cryptic Studios, impresa californiana con anni di esperienza nel settore (City of Heroes, Champions Online), tanto che da alcuni giorni Star Trek Online è entrato in closed beta, penultima fase di test che prelude alla pubblicazione, prevista indicativamente per la primavera 2010.

STO sarà ambientato nella timeline classica, anni dopo gli eventi di Voyager e Nemesis, e terrà conto di ciò che è raccontato nell’ultimo film il quale, come gli autori stessi dichiarano, ha aperto enormi possibilità narrative. L’evento chiave che farà da premessa e motore d’azione è lo scoppio di un nuovo conflitto tra Federazione e Impero Klingon. Per ora il marketing ha puntato molto proprio sull’aspetto bellico, mettendo in evidenza il reparto grafico in alcune immagini di battaglie spaziali a colpi di siluri fotonici.

Si sa già che ogni giocatore avrà il controllo di un’intera astronave e che un ruolo importante sarà assegnato alla componente di gioco a terra, incluse le iconiche squadre di sbarco armate di phaser.

È presto per conoscere le scelte degli autori e sapere se punteranno sugli aspetti caratteristici di Star Trek, l’universo complesso, l’analisi sociologica o anche il puro sense of wonder dell’esplorazione dell’ignoto, però ci sono indizi interessanti. I presenti a una recente fiera londinese riferiscono di una breve demo, al termine della quale il riavvio per il successivo utente è spiegato trekkianamente con l’espediente del loop temporale: un piccolo ammiccamento, forse un segnale inviato al pubblico più esigente.

In ogni caso è probabile che il successo del progetto dipenderà non solo dalla capacità della Cryptic di rispettare e sfruttare al meglio le potenzialità della licenza, ma anche dal saper innovare a sufficienza, per rendere attraente il gioco e far breccia in un mercato altrimenti già saturo di offerte allineate agli standard dell’ubiquo World of Warcraft.

Chi è interessato alla beta può candidarsi a parteciparvi visitando il link disponibile tra le risorse.