Se pensate che il punto debole di Superman sia la criptonite, da oggi vi dovrete ricredere. Clark Kent ha infatti un nuovo nemico: le aule dei tribunali. Da tempo infuria la battaglia legale fra Warner Bros e DC Comics da una parte, gli eredi di Jerry Siegel e Joe Schuster dall'altra. Recentemente questi ultimi hanno messo a segno un colpaccio, riportando al loro ovile alcuni dei diritti relativi alle prime strisce comparse sui quotidiani, nonché quelli legati ai primi albi di Action Comics. In pratica non si potrà parlare di Krypton senza chiedere il permesso agli eredi degli inventori di Superman. Appartiene a loro tutta la creatività relativa alle origini del supereroe, ai suoi genitori Jor-El e Lora e alla sua espulsione nello spazio prima dell'esplosione di Krypton.

Proprio di esplosione si potrebbe parlare ora, se non altro perché i diritti sono diventati più che altro detriti, sparsi in giro dopo la detonazione. DC Comics ha ancora in mano altri aspetti di Superman, come la capacità di volare, il termine criptonite, i personaggi Lex Luthor e Jimmy Olsen. Pochino, per poter costruire con tranquillità un film.

E qui si apre un problema ancora più delicato: in base a una sentenza precedente, Warner e DC sono tenuti a scendere in pista con la produzione del prossimo Superman entro e non oltre il 2011, una tappa forzata in vista del 2013, quando i diritti del primo numero di Action Comics torneranno interamente nelle mani degli eredi (i quali, a quel punto, potrebbero rivolgersi a qualcun altro per sfruttare commercialmente il marchio). Se i lavori dovessero iniziare successivamente, le famiglie Siegel e Schuster potranno fare ricorso e richiedere parte degli utili. Il che significa, in pratica, che se entro due anni non ci sarà qualcosa di concreto su Superman, potremmo dover aspettare ben di più per rivederlo sul grande schermo.

Insomma, situazione ingarbugliata che rischia di mettere fretta ai dirigenti DC/Warner, i quali – pur di spremere per l'ultima volta la gallina dalle uova d'oro – potrebbero accorciare i tempi a scapito della qualità. Una prospettiva non inverosimile, visto che per ora siamo allo stallo totale. Nessun regista, nessun sceneggiatore. Niente.