La Legge Morale ha sostituito la religione ed è penetrata profondamente nelle coscienze di tutti gli abitanti della Stazione. Essa consiste in quattro regole semplici, quasi dei moderni comandamenti: non fare del male ad altro essere umano; non limitare la libertà altrui; seguire il Regolamento Generale della Comunità e dei Ruoli per mantenere l’ordine, e garantire sopravvivenza e sviluppo futuro ai suoi abitanti; dare libero sfogo intellettuale ai propri interessi per accrescere la conoscenza. Con queste semplici regole si vuole creare un nuovo contesto sociale. L’eliminazione di qualsiasi atto violento, fisico o morale, unita all’impegno di seguire il Regolamento per la gestione del lavoro utile alla Comunità, così come la ricerca scientifica e gli intrattenimenti sociali ed artistici, da soli esauriscono quanto è necessario allo sviluppo di una piccola comunità organizzata. Il fatto che si tratti di un gruppo numericamente ridotto, e senza problemi di approvvigionamento, rappresenta uno dei punti focali della nuova società.Si è però perfettamente consapevoli che la numerosità eccessiva in spazi angusti crei difficoltà di convivenza e di organizzazione. Per questo si stanno realizzando degli studi su come gestire, nel futuro della colonizzazione marziana, dei gruppi separati senza che poi nascano problematiche tra gli stessi.Le basi della nuova società ipotizzata da Joanna erano state gettate. Il resto, come sulla Terra con l’avvento delle Squadre, sarebbe venuto di conseguenza.

 

Fu in quel periodo che decidemmo di accettare un’intervista televisiva. Una webtv indiana aveva lanciato l’idea di trasmettere un messaggio da parte dei fondatori della Squadra, permettendone l’anonimato. Ultimamente le Squadre erano state spesso sotto accusa, perché in molte Nazioni si erano sostituite, nei casi più gravi, alla giustizia istituzionale locale. Benché restassero autonome, stavano cominciando ad assumere un carattere politico giudicato pericoloso dai Governi terrestri.

Preparammo un video in cui Lazarius si presentava a viso coperto davanti alle telecamere e con un distorsore della voce collegato al microfono. A dire il vero, si trattò più di un breve monologo che non di un’intervista. Lazarius aveva preparato il discorso per iscritto, e ho ancora una copia del testo. L’obiettivo reale era ricordare, alle Squadre sparse sulla Terra, i principi originari che avevano condotto alla loro creazione. In seguito alle parole di Lazarius, e all’errore che ne seguì, il corso degli eventi sarebbe cambiato definitivamente.

“Rappresento la Squadra della Legge Morale”, cominciò “ed oggi vorrei parlarvi del perché della nostra esistenza. Il compito che ci siamo dati è quello della pulizia morale. La giustizia non deve essere considerata un valore come gli altri, bensì la massima virtù sociale. Alcuni atti che nostri simili compiono non sono azioni accettabili per una comunità evoluta. Ci sono limiti che a volte vengono superati e che necessitano di una punizione esemplare per ricordarci che la giustizia ha priorità su qualunque altro valore. Perché solamente quando siamo governati da principi assoluti che non presuppongono nessun altro fine, noi siamo liberi di agire con una libertà uguale per tutti.

Da troppo tempo sulla Terra un’incomprensibile indulgenza tende a voler perdonare anche gli atti più spregevoli. Questa situazione ha reso necessario intervenire per porre un limite alle efferatezze della razza umana. I nostri interventi sono esclusivamente rivolti a fermare e punire quelle azioni che, di per sé, siano indiscutibilmente ignobili e detestabili. Quando qualsiasi motivazione non possa che scalfire la gratuita atrocità di un evento voluto e realizzato da uno o più esseri umani.

È per questo che non interveniamo nei conflitti, o nelle lotte di quartiere, se non su singole azioni che estrapoliamo dall’insieme. Ci riteniamo autorizzati ad agire quando viene infranto il principio della legge morale nei suoi elementi basilari, e le nostre punizioni mirano a dimostrare che il male genera il male. Nulla deve essere bandito più della crudeltà perpetrata nei confronti di esseri innocenti. Questo è il nostro manifesto teorico, e continueremo ad attuarlo fino a quando ce ne sarà bisogno.”