Dei due romanzi fantastici inediti, uno (Voyage to the Bottom of the Sea, 1961) è la versione romanzata dell’omonimo film. La sua pubblicazione fu annunciata ripetutamente su I Romanzi del Cosmo (dal 97 al 100, nel 1962), con il titolo Viaggio in fondo al mare, ma il romanzo tradotto non vide mai la luce. L’altro romanzo, Godbody (1986, uscito postumo), è un’opera fantasy che si piazzò 4ª nel Locus Poll del 1987.

Pur essendo un autore abbastanza amato, i fan non l’hanno premiato spesso. Ha vinto con More Than Human l’International Fantasy Award nel 1954, con il racconto Slow Sculpture il Nebula 1970 e lo Hugo 1971 (tradizionalmente, il Nebula si riferisce all’anno di pubblicazione, lo Hugo all’anno di premiazione). Per un autore così poco premiato, può suonare strano che a lui sia intitolato un Premio: il Theodore Sturgeon Memorial Award per il racconto, che a partire dal 1987 ha laureato 21 storie di buon interesse, per quanto ho potuto leggere delle poche tradotte.

Theodore Sturgeon, assieme a Vittorio Curtoni, è il responsabile della mia ultratrentennale partecipazioni ai Congressi (Convention come fino al 2000 amavo dire) italiani: notti magiche e possibilità di vedere a pochi centimetri gli autori preferiti. Sturgeon l’ho mancato e non ho più avuto occasione di incontrarlo. Con Curtoni sono stato più fortunato, anche se sono passati anni prima di incontrarlo a una Italcon.