Per Fringe Science, ovvero scienza di confine, si intende una qualsiasi ricerca che abbia basi razionali ma improbabili che si svolge ai margini di quella che è la scienza ufficiale, una sorta di protoscienza dove trovano spazio le teorie più bizzarre che spesso vanno in conflitto con quelle istituzionalmente riconosciute ma che qualche volta invece col tempo e il progresso tecnologico si dimostrano esatte.

Già nel titolo c'è quindi la premessa di ciò che ci aspetta con Fringe che in molti si sono affrettati a ribattezzare come gli X-Files del nuovo millennio ma che in realtà, almeno a giudicare da questo pilot, paga pesanti tributi anche e soprattutto a film come Stati di Allucinazione (Altered States) del geniale Ken Russel e a serie come Ai confini della realtà, il tutto filtrato da una struttura narrativa alla Lost che è ormai il marchio di fabbrica di J.J. Abrams.

Stati di Allucinazione rivive dopo quasi 30 anni.
Stati di Allucinazione rivive dopo quasi 30 anni.

Il buon JJ per l'occasione ha coinvolto nel progetto l'intero team creativo del nuovo Star Trek Roberto Orci e Alex Kurtzman con risultati sono assolutamente stupefacenti. Raramente ho avuto occasione di trovarmi di fronte ad un Pilot realizzato in maniera così globalmente accurata e soddisfacente dove le ottime architetture narrative fanno da contrappunto a un prodotto confezionato al meglio in ogni dettaglio, dagli effetti speciali degni di un film a otto zeri al cast di ottimi attori che bucano letteralmente lo schermo.

A tale proposito la scommessa di scegliere Anna Torv, un'attrice fino a questo momento praticamente sconosciuta, per ricoprire ruolo principale dell'agente FBI Olivia Dunham è ampiamente vinta.

Anna Torv non solo è una ragazza dalla bellezza con personalità e forza lontana anni luce dallo stereotipo delle copertine patinate, ma ha anche davvero un ottima espressività e recitazione che la rendono assolutamente credibile nei panni della vigorosa agente che attraversa mezzo mondo e mette a repentaglio la propria esistenza con pratiche ed esperimenti quantomeno discutibili per salvare la persona che ama.

Anche il resto del cast è di buono spessore con volti più o meno noti della televisione americana a cominciare dall'amore-nemesi della bella Olivia, il navigato Mark Valley (il Brad di Boston Legal, 4400), lo spietato e diabolico direttore Lance Reddick (che tutti i fans di Lost conoscono come Abbadon), Joshua Jackson (il Pacey di Dawson Creek) nel ruolo dello scapestrato Peter Bishop che forse è l'anello debole del cast ma almeno in questo Pilot ha offerto una prestazione sufficiente e Kirk Acevedo (Oz) che veste i panni dell'agente Francis.

Ma vero e proprio mattatore del telefilm è John Noble (che in molti ricorderanno come il tormentato Denethor del Signore degli Anelli) che si esibisce in una performance ancor più micidiale interpretando il folle Dr. Walter Bishop che, reclutato da un manicomio in una delle scene più belle di tutto il telefilm, è un misto tra Dr. Frankenstein e il Proffesor Eddie Jessup di Stati di Allucinazione e rappresenta l'incarnazione stessa della Fringe Science.

il manicomio è il miglior posto dove reclutare un genio.
il manicomio è il miglior posto dove reclutare un genio.

La sensazione che ho provato durante la visione di questo telefilm è quella di trovarmi di fronte a qualcosa di veramente importante e non il solito telefilm anche buono ma destinato a non lasciare traccia di se.

Fringe è una serie dalle potenzialità devastanti, e anche se il solo Pilot non è sufficiente per tirare un reale giudizio definitivo ho avuto per tutto il tempo quello strano formicolio che mi sopraggiunge quando sto guardando qualcosa che mi piace veramente, e che non provavo più dai tempi della prima visione di Lost e Battlestar Galactica.

La programmazione di Fringe comincerà in america il 9 settembre.

Imperdibile.