Non tutti i mali vengono per nuocere, così avranno pensato il duo Allan Loeb e Christian Taylor (Lost, Six Feet Under) quando a causa dello sciopero degli sceneggiatori hanno visto la propria creatura New Amsterdam riesumata e catapultata prepotentemente in prima serata sugli schermi della Fox ottenendo per giunta un clamoroso successo di pubblico con oltre 13 milioni di telespettatori.

Già, perchè di New Amsterdam si stavano perdendo le tracce: annunciata a più riprese l'anno scorso come novità dell'autunno Fox, era letteralmente svanita da palinsesti e programmazioni e sembrava destinata al limbo televisivo.

Ma la cosa più sorprendente è che questo pilot è buono. Quando ho lettto le prime prime anteprime su questo telefilm e gli inevitabili accostamenti ad Highlander ho storto il naso. La trama almeno a prima vista sembra davvero scontata e ha l'odore pungente della minestra riscaldata, ma almeno in questo pilot gli sceneggiatori se la sono cavata egregiamente riuscendo minuto dopo minuto a fugare i miei pregiudizi iniziali.

Parliamoci chiaro: non ci troviamo innanzi a un capolavoro, ma è un pilot solido, ottimamente girato, discretamente recitato e ci sono tutti i presupposti perché da questo possa nascere una serie interessante: solo il tempo potrà dirlo.

Proprio il tempo è un elemento centrale di questa serie che narra le vicissitudini di John Amsterdam, un detective della omicidi di New York che ha la non comune caratteristica di essere immortale. Ben interpretato dall'attore danese Nikolaj Coster-Waldau, Amsterdam è un soldato olandese che nel diciassettesimo secolo sacrificò la propria vita per salvare un gruppo di nativi americani dalla barbarie dei propri compatrioti. Come ricompensa per questo atto di coraggio un gruppo di sciamane indiane riportò in vita Amsterdam tramite un rituale che lo rese per giunta immortale. Non sarebbe più invecchiato nemmeno di un giorno sin quando non avesse incontrato il vero amore, così gli venne romanticamente profetizzato dalle indigene.

Da allora, in quasi quattrocento anni, Amsterdam è testimone degli orrori e della grandezza dell'uomo e, per sua fortuna, non ha ancora incontrato l'amore vero. Questo lo ha portato ad essere saggio ma al contempo cinico e autodistruttivo, tutti aspetti che danno un buono spessore e fascino al personaggio.

A questo punto credo che alla Fox qualcuno dovrà recitare un mea culpa per aver messo in soffitta un serie con questo potenziale.