Secondo Linden Lab, inoltre, per ottenere risultati ancora più sofisticati circa il 15% degli utenti si serve di linguaggi di programmazione in C anziché limitarsi ai tool messi a disposizione dai progettisti. Questa attività di programmazione ammonta a oltre 2.5 milioni di linee di codice alla settimana e ha prodotto finora qualcosa come 12.000 scripts differenti. Si tratta di una prassi creativa cospicua, spontanea e sostanzialmente anarchica. I rappresentanti di SL amano descriverla attraverso una retorica tecno-utopistica. Per esempio, Ondrejka sostiene che grazie alle competenze acquisite in Second Life, gli utenti

possono costruire un mondo migliore: "The powerful realization is that these skills are real and transfer back into the real world. Residents are not just building a world; they're building a better world and better people" (2005: 15).L'efficacia partecipativa degli utenti si estende anche alla struttura legislativa di SL. Per esempio, le proteste organizzate degli “abitanti” hanno spinto gli amministratori ad eliminare il sistema di tassazione inizialmente predisposto per regolamentare le transazioni economiche. Second Life è dunque un complesso ecosistema, un organismo digitale in continua fluttuazione, il che rende problematico un qualsivoglia lavoro di analisi.

Da evidenziare in questo estratto, ai fini del nostro discorso, i seguenti punti:

- “si paga (…) per conferire consistenza ontologica a un operare transeunte e intangibile”;

- “per qualche centinaio di “abitanti”, Second Life rappresenta un'occupazione professionale a tempo pieno”;

- “queste transazioni non sono altro che l'ultima evoluzione di un progressivo fenomeno di smaterializzazione delle merci”;

- “l'economia di Second Life si regge su logiche di tipo capitalistico”.

“Bearophile”, un iscritto alla mailing list di fantascienza (fantascienza-l@yahoogroups.com) mi ha informato, in tema di mmorgp con “creature aliene”, su qualcosa non specificamente legata a Second Life e ;;che evidenzia un ulteriore aspetto che rientra nella nostra disamina:

Interagendo con tali ambienti e immedesimandovisi varie ore al giorno per molti anni, con altre creature (“avatar”) “non umane”, si finisce con lo sviluppare un secondo “io” abbastanza ricco e un po' diverso da quello umano. È come possedere una personalità multipla, ma è una condizione soft, desiderata, mantenuta con allenamento e stabile (non c'è rischio che essa si frammenti ancora o si comporti in modo irrazionale. Due personalità sono e due, e tali possono rimanere per anni, specie se si tratta di individui adulti).