Chiedere a un videogiocatore che cos’era Command & Conquer è un po’ come chiedere a un musicista chi erano i Beatles. Dopo Dune II (1992), nel 1995 Command & Conquer rappresentò l’ulteriore tassello con cui Westwood Studios – società storica ora in parte dispersa, in parte assorbita da Electronic Arts – elaborò le logiche della strategia in tempo reale così come si è soliti intenderla ancora oggi. Basi con strutture da edificare, risorse da raccogliere e amministrare, mezzi da costruire e truppe da addestrare, prima di lanciarli in battaglie tattiche al tocco di mouse contro le forze nemiche, dirigendo le unità, una per una o guarnigioni intere, mentre intorno infuria il combattimento.

Command & Conquer: The First Decade è la raccolta su un unico dvd (il secondo è video e dedicato ai contenuti extra) che racconta otto anni di Command & Conquer attraverso i dodici titoli della serie. Ci sono pressoché tutti, dall’originale del 1995 fino agli episodi firmati non più Westwood, ma EA Pacific, come Command & Conquer Generals e la sua espansione Command & Conquer Generals: Zero Hour. L’unica produzione eliminata in fase di montaggio è Command & Conquer Sole Survivor, del 1997 e creato per essere fruito on-line. The First Decade rappresenta quindi l’opera omnia su una delle pagine più importanti di un genere, quello degli strategici in tempo reale (Rts), che proprio negli ultimi dieci anni ha percorso un cammino evolutivo molto interessante: prima con il consolidarsi delle meccaniche 2D dettate da Westwood e Blizzard, poi trovandosi a fare i conti con la rivoluzione della terza dimensione, ancora in corso. Questi passaggi si trovano, con molte luci e qualche ombra, anche nella collezione edita da Electronic Arts.

Curiosamente ma non troppo, per quanto riguarda Command & Conquer le impressioni migliori arrivano dal passato. Ciò lo si percepisce chiaramente giocando a viaggiare nel tempo lungo la linea che unisce i dodici titoli - sei episodi principali e altrettanti add-on - di The First Decade. Uno degli aspetti più affascinanti della collezione è infatti la capacità di annullare le distanze, siano esse fisiche o temporali. Installati i videogame sul PC e inserito il dvd nel lettore, tramite un pratico menu riassuntivo si può saltare con un clic di mouse dal 1996 di Command & Conquer Red Alert, il secondo gradino della serie, al 2003 di Command & Conquer Generals, quello dell’addio al logo Westwood e dell’ingresso di un motore grafico completamente 3D, così come volare dal 2000 di Command & Conquer Tiberian Sun al 2002 di Command & Conquer Renegade, il discusso episodio d’azione, e successivamente tornare indietro al 1995 di Command & Conquer (Tiberian Dawn).

C’entrerà anche il fattore nostalgia, ma giocare ai titoli storici della serie è ancora divertente, se non addirittura appassionante. L’alchimia consiste in qualcosa di adesso irripetibile, nel sunto cristallizzato in digitale delle atmosfere elettroniche un po’ naif dell’industria dei videogame anni ’90. È come se domani, salendo in macchina, nel mangiadischi girassero le note di un cd 80s dei Depeche Mode. Bello, è stato, non sarà più. In Command & Conquer c’è tutta la fantasia delle origini, degli archetipi delle missioni crea, distruggi, difendi, attacca che poi sono state continuamente rimaneggiate, per restare spesso uguali senza la stessa essenzialità di quando erano state inventate. È quasi istruttivo avventurarsi nella storia di Command & Conquer, vedere quelle pedine fatte di una manciata di pixel crescere assieme al gioco, da Command & Conquer a Red Alert e Tiberian Sun. Ed è straordinario poterlo fare contando gli anni con un battito di ciglia. Tanto per ritrovarsi in mondo 2D dove ai soldatini da cartone animato si affiancano le telenovele multimediali raccontate da attori in carne e ossa.

Nello scenario futuristico di Command & Conquer e Command & Conquer Tiberian Sun impersonano i buoni della Global Defense Iniziative (Gdi), sorta di cowboy yankee delle Nazioni unite, e i cattivi della Brotherhood of Nod, un gruppo di fanatici filocomunisti. Nell’ambientazione alternativa di Command & Conquer Red Alert e Command & Conquer Red Alert 2 (2000) vestono le divise di Alleati e Sovietici, in una Seconda guerra mondiale che vede contrapposti l’Occidente e l’Urss di Stalin. Red Alert è il prologo al filone narrativo principale incentrato sulla lotta tra Gdi e Nod per assicurarsi un portentoso minerale alieno, il Tiberium. La vicenda prende avvio una cinquantina di anni prima, nel 1946, con Albert Einstein e una macchina del tempo. Quest’ultima serve allo scienziato per viaggiare nel passato ed eliminare un giovane Adolf Hitler, allo scopo di scongiurare l’ascesa del nazismo. L’intromissione di Einstein nella storia provoca però uno sconvolgimento inaspettato. Senza la minaccia del Terzo Reich, l’Unione sovietica guidata da Stalin abbraccia il sogno di un’Europa rossa. E dopo l’Europa, l’America. Lo spunto è molto interessante, a metà tra La svastica sul sole di Philip K. Dick e Terminator.

Personaggi mitici come lo spietato Kane e un’esposizione degli eventi caratterizzata da un umorismo nero sagace, alla Paul Verhoeven per intendersi, hanno sicuramente contribuito al successo di Command & Conquer. Al di là delle indubbie qualità ludiche, la saga è stata un vassoio di intrattenimento a tutto tondo, un pieno di cola e popcorn. Ed è un dispiacere arrivare a Generals dove non ci sono più gli show di una volta, tolti in ragione di un omogeneizzato techno-thriller, meno fantastico più contemporaneo, tra Stati Uniti, Cina e terroristi. Poco importa che la giocabilità fili liscia, che il treddì sia più interattivo. Manca la cifra distintiva del lotto, il condimento alla minestra. Un colpo al cuore. In mezzo l’altro esperimento non del tutto riuscito, Command & Conquer Renegade. Un Halo con meno gioie e più dolori, nel quale lo scenario è quello storico di Tiberian, ma la prospettiva differente, perché nel mondo di Command & Conquer si entra per la porta dello sparatutto 3D in terza e prima persona. Si osserva la realtà virtuale con gli occhi di uno dei commando che prima si mandavano al massacro a colpi di mouse sulla mappa.

Come tante raccolte, anche The First Decade è insomma un cocktail di felicità e amarezza. Che in fondo si sintetizza coi dvd dai quali è composta. Il primo, nonostante qualche bug di troppo (http://www.ea.com/official/cc/firstdecade/us/news.jsp?src=Patch101: http://forums.ea.com/mboards/ann.jspa?sls=2&annID=184), è l’immagine della completezza, data da: Command & Conquer e la sua espansione Command & Conquer: The Covert Operations; Command & Conquer Red Alert e le sue espansioni Command & Conquer Red Alert: The Aftermath e Command & Conquer Red Alert: Counterstrike; Command & Conquer Tiberian Sun e la sua espansione Command & Conquer Tiberian Sun: Firestorm; Command & Conquer Renegade; Command & Conquer Red Alert II e la sua espansione Command & Conquer Red Alert II: Yuri’s Revenge; Command & Conquer Generals e la sua espansione Command & Conquer Generals: Zero Hour. L’altro, un dvd video coi contenuti extra (interviste, panoramiche storiche, filmati fan), sembra più una catasta di materiale promozionale allestito all’ultimo minuto per il rilancio della serie che un tour genuino, e ragionato, all’origine del mito. Come dire passato, presente e... Futuro? Se ne parlerà presto. O almeno così promettono nel secondo dvd i responsabili di Electronic Arts.