Un nobile passato

In Germania si pubblica fantascienza fin dagli albori del genere. Senza voler cercare dei progenitori tra i numerosi autori fantastici che la classica letteratura tedesca annovera, possiamo citare come primo romanzo del genere Auf Zwei Planeten (Su due pianeti), un’opera del 1897 in cui già si descrive una spedizione su Marte. L’autore, Kurd Laswitz, scrisse diversi altri romanzi di carattere fantascientifico e può essere considertato un autentico precursore.È però nel periodo tra le due guerre che in Germania trova grande diffusione il racconto a sfondo tecnico-scientifico, il quale recupera terreno ideale in una nazione che ha sempre avuto un ottimo rapporto con la tecnologia. Si tratta di opere dalle trame semplici, che presentano un’esaltazione della scienza non dissimile da quella che negli USA veniva proposta da Hugo Gernsback prima dell’avvento della fantascienza propriamente intesa. Alfiere di questo tipo di narrativa è Hans Dominik, il cui primo romanzo, Die Macht der Drei (Il potere dei tre), appare a puntate nel 1922 su un settimanale. I suoi romanzi conobbero un enorme successo, e arrivarono a vendere complessivamente milioni di copie. Suo successore fu Rudolf Daumann, che a ridosso della Seconda Guerra Mondiale pubblicò romanzi fantascientifici con titoli come Gefahr aus Weltall (Pericolo dallo spazio). In questo periodo è interessante notare come sia già svilupato un fenomeno che, come vedremo, caratterizzerà la letteratura fantastica tedesca: quello della produzione seriale. Nel 1933 iniziano infatti le pubblicazioni di Sun-Koh, il cui protagonista è un discendente di Atlantide che cerca di imporre al mondo il proprio dominio con l’aiuto di tecnologie sconosciute. Le sue avventure, scritte da Lok Myler (pseudonimo di Paul Alfred Müller) dureranno per ben 150 numeri.I maggiori risultati della fantascienza tedesca anteguerra, tuttavia, vanno annoverati nel campo del cinema, grazie alla coppia formata (sul lavoro come nella vita) dalla scrittrice e sceneggiatrice Thea Von Harbou e dal celeberrimo regista Fritz Lang. Capolavoro della coppia fu Metropolis, film del 1926 che mette in scena con dovizia di effetti speciali una citta del futuro e una donna-robot, con risultati che influenzeranno profondamente l’immaginario moderno. Altro film fantascientifico della coppia è Una donna nella luna del 1928 che, grazie alla collaborazione di esperti del settore come Hermann Oberth e Willy Ley, mette in scena una spedizione lunare tanto realistica da risultare quasi profetica, e comunque scientificamente molto più accurata di tanti film anche recenti. Purtroppo la coppia si divise, Lang fu costretto dall’avvento del nazismo a fuggire negli Stati Uniti e, pur firmando tanti altri capolavori, non ritornò al genere fantascientifico.