Terry Gilliam. Un nome, una garanzia. Di originalità, di intelligenza, anticonformismo, umorismo, fantasia a briglia sciolta. Se per voi il cinema si identifica solo con i precotti surgelati che arrivano a getto continuo dall'America molto probabilmente lo troverete indigesto, lui americano che sulle orme di Kubrick se n'è andato da gringolandia (la definizione viene dal film Frida) per trasferirsi nel vecchio continente, in Inghilterra. Con la mecca del cinema continua a lottare, cercando di ottenere i finanziamenti per fare i film che gli interessano, ma certo non fa il compiacente e non si risparmia in stoccate e commenti poco politically correct, ma se non altro sinceri. L'attacco dei Cloni ? "Terribile. Tecnicamente è sbalorditivo, ma chi se frega? Ci sono gli scenari più spettacolari, ben fatti, ma non c'è vita. Niente vibra, se ne stà solo li..." Minority Report ? "Sembrava un videogioco. Quelle autostrade, quelle macchine, non avevano niente a che vedere con la realtà." Men in Black II ? "Perché nessuno ha scritto la sceneggiatura? Avevano tutti quei trucchi, ma non avevano un copione?" Complimenti invece per Il Signore degli Anelli di Peter Jackson: "Mi è davvero piaciuto. In un certo senso è un film vecchio stile, buona storia, buoni personaggi. Sono rimasto sorpreso che, nonostante la durata, non mi sia annoiato."

Gilliam non ha vita facile a riuscire a realizzare i suoi film, sin dai tempi in cui lavorava con i Monthy Python. Un paio di anni fa iniziarono le riprese del film The man who killed Don Quixotte ma una serie incredibile di cose andò per il verso storto: una tempesta distrusse il set e danneggiò le apparecchiature tecniche, il protagonista Jean Rochefort si ammalò e dovette andare in ospedale, l'assicurazione che doveva coprire le eventuali difficoltà produttive fu presa dal panico e si dimostrò incapace di fronteggiare le emergenze. La disastrosa esperienza di lavorare a questo film è dettagliata nel documentario Lost in la Mancha, che ha girato numeri festival. Gilliam sta cercando di ricomprare i diritti della sceneggiatura per cercare di riorganizzare il tutto con altri finanziatori. Non c'è ancora niente di definitivo al momento per cui non è dato di sapere se gli attori originalmente scelti (Rochefort, Johnny Depp, Vanessa Paradis) faranno ancora parte della nuova eventuale squadra. Nel frattempo però il regista non è stato con le mani in mano ed ha almeno un altro paio di progetti che sta cercando di portare a realizzazione. Uno è Good omens, da lui scritto in collaborazione con Neil Gaiman (American Gods), un fantasy leggero sulla fine del mondo. L'Anticristo torna sulla Terra sottoforma di bambino ma una infermiera sbadata lo scambia accidentalmente con un altro neonato e per undici anni cresce quindi come un bambino qualunque. Due angeli però si accorgono dello scambio e decidono di intervenire, trovare l'Anticristo e cercare di impedire il peggio. Il secondo progetto è un film ad alto tasso di effetti speciali che cerca finanziamenti adeguati da quasi 10 anni. Si intitola The Defective Detective ed è la storia di un poliziotto trascinato in un mondo surreale alla ricerca di un bambino scomparso...

L'ultimo film di Terry Gilliam ad essere arrivato sugli schermi è Paura e delirio a Las Vegas. Era il 1998. Davvero è tempo per qualcosa di nuovo.