Nei giorni scorsi la Universal Pictures ha ufficialmente confermato di aver affidato a Bryan Singer l'incarico di produrre e dirigere un film per il cinema basato sulla serie creata nel 1978 da Glen Larson, Battlestar Galactica. Singer avrebbe concordato un compenso intorno ai dieci milioni di dollari.

Fin qui la notizia, sulla quale non esistono altri dettagli. Naturalmente, le domande che nascono sono parecchie. Che Singer fosse da lungo tempo interessato a Galactica si sapeva. Nel 2001 sembrava cosa fatta una nuova serie televisiva prodotta da Singer e da Tom De Santo; la cosa poi non ebbe seguito, ufficialmente perché Singer era troppo impegnato con X-Men 2, o secondo alcuni perché dopo l'11 settembre si ritenne sconveniente girare una serie che iniziava proprio con un terribile attacco all'umanità.

Naturalmente, tra il 2001 e oggi ci sono in mezzo quattro stagioni di Battlestar Galactica versione Ron Moore. Conoscendo Singer sembra molto improbabile che le intenzioni del regista di X-Men e Superman Returns (e produttore di House) siano quelle di agganciarsi in qualche modo al lavoro di Moore. Singer è certamente interessato al Galactica vintage. E probabilmente dietro a tutto c'è ancora Glen Larson, che come avevamo anticipato lo scorso febbraio si è dato da fare per convincere la Universal a fare un film tratto dalla vecchia serie. E cosa pensi Larson della nuova serie è noto.

Basta guardare Superman Returns, inoltre, per farsi un'idea sul concetto di remake secondo Singer: il suo Superman è praticamente un clone (un po' più pallido) di quello di Donner, e non ha raccolto nulla delle nuove tendenze dei fumetti DC, facendo una ben misera figura di fronte ai due Batman di Nolan.

Il nostro timore, insomma, è che tutta questa operazione si concretizzi in un fimetto pieno di effetti speciali, tutto avventure e scazzottate e in sostanza superficiale come la serie originale di Battlestar Galactica. Che di per sé avrebbe anche potuto essere guardabile, ma a così poca distanza dalla fine (anticipata per imposizione della Universal, che dimostra anche in questo caso idee confuse) della serie di Ron Moore molto difficilmente potrà reggere il confronto.