Bryan Singer ha quarantasei anni e un viso ancora da sbarbato, eppure nel mondo del cinema ha già fatto cose importanti. Dopo essere esploso nel 1995 con il grandioso thriller I soliti sospetti, ha diretto i primi due ottimi episodi della saga degli X-Men, ha provato (con scarsi risultati) a rinverdire la fama cinematografica di Superman, si è ripreso con il kolossal Operazione Valchiria. Nel frattempo si è messo a ideare e produrre serial tv, con risultati decisamente eccellenti (la miniserie Il triangolo delle Bermude, Dr. House, Dirty, Sexy, Money). Ma non ha dimenticato uno dei progetti a cui teneva di più, e cioè dirigere un film che raccontasse le avventure dei profughi di dodici colonie scampati a una guerra contro brutali robot, e il loro viaggio nello spazio alla ricerca del pianeta di origine dell'umanità. Vale a dire Battlestar Galactica. Dopo anni di tentativi sembra che ora il progetto abbia preso definitivamente quota con l'ingaggio dello sceneggiatore incaricato di riscrivere la storia secondo la prospettiva di Singer.
Si tratta di John Orloff, autore americano che ha esordito nel 2001 firmando gli script di un paio di episodi della serie tv Band of Brothers, prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks. Al cinema Orloff ha poi scritto il film d'animazione Il Regno di Ga'Hoole - La leggenda dei guardiani e l'imminente Anonymous, thriller storico incentrato sulla figura di William Shakespeare e diretto dal "catastrofista" Roland Emmerich. Una carriera limitata a pochi titoli, su quali però ha già ricevuto diversi riconoscimenti in termini di premi e nomination. Interpellato da vari siti d'oltreoceano, Orloff ha tenuto subito a fugare i dubbi sulla sua esperienza fantascientifica: "Volevo scrivere questo film fin da quando avevo dodici anni; avevo anche costruito un modellino del Galactica in legno di balsa, cartone, pezzi riciclati da un altro modello e tanti LED. Adoro BSG e ce la metterò tutta, non manderò tutto in frak!".
L'uso del termine noto a tutti gli appassionati della saga dovrebbe convincerli che Orloff è la persona giusta per il progetto. Il quale dovrebbe essere a tutti gli effetti un reboot della saga, senza collegamenti con il recente e pluripremiato serial targato Ronald D. Moore. Semmai il riferimento sta nella serie originale del 1978, creata da Glen A. Larson e che, pur essendo molto diversa dal remake del 2003 per ambizioni e tematiche, resta la prima serie televisiva realizzata con mezzi e struttura cinematografici. Lo stesso Orloff ne da conferma in una dichiarazione riportata dal sito Hitfix.com: "Sono un grande fan della serie originale, e anche della seconda. Ho sempre pensato però che la prima serie fosse pesantemente ispirata a Star Wars, mentre la seconda è stata davvero originale e intrigante. Penso di aver trovato il modo di scrivere questo film senza che tutto ciò abbia influenza. Non sono sicuro di quanto vogliono che riveli: diciamo che non sarà come ve lo aspettate. Lavoreremo sull'universo esistente, non sarà in conflitto con ciò che ha fatto Ron Moore. Non penso che si possa competere con il suo lavoro".
D'altro canto lo stesso Synger, parlandone con il sito SFX, ha lasciato intendere che qualche cambiamento ci sarà. Ad esempio sul personaggio di Skorpio, o Starbuck, uomo nella prima serie (Dirk Benedict) e donna nella seconda (Katee Sackhoff). E nel reboot? Dice Synger: "Non ho ancora pensato a quest'aspetto. Ma qualunque sia la decisione, sarà complementare a tutta la mitologia di Battlestar Galactica". Insomma, sembra profilarsi un'operazione analoga al reboot di J.J. Abrams su Star Trek, in cui si è operato un distacco radicale nella continuity pur restando all'interno dell'universo tradizionale della Federazione. Di sicuro, ora che l'ultimo film girato da Synger, il fantasy Jack the Giant Killer, è in postproduzione, e il progetto di remake di Excalibur è stato accantonato, il regista newyorchese e Orloff avranno tutto il tempo per dedicarsi al ripensamento del Galactica. Sperando che lo spirito "della balsa e del cartoncino", inteso come libero dispiegarsi della fantasia, produca qualcosa di importante.
22 commenti
Aggiungi un commento"Fanteria dello Spazio", "Guerra Eterna" ed "Old Man's War" sono la stessa cosa ? No. Hanno elementi portanti della trama in comune ma sono al tempo stesso diversi ed unici.
Quando invece si prende una storia o una serie e la si "ripete" mantenendo personaggi ecc. ecc. è tutta un altra storia, si parte già con maggiori aspettative su cosa ci dovrebbe essere. Inoltre spesso la cosa viene fatta più per ragioni commerciali che per vera passione di un fan della serie precedente (ed è li che sta il grosso del problema).
Basta pensare al reboot di Star Trek fatto da JJ "preferivo Star Wars" Abrams.
Io credo che proprio Battlestar Galactica sia l'esempio lampante che si può scrivere qualcosa di nuovo, persino "rifacendo" qualcosa di vecchio.
Singer e Orloff sono gente in gamba, potrebbero anche fare qualcosa di interessante; oggettivamente, l'idea di base di Galactica è potentissima, ci puoi costruire sopra cose davvero interessanti. Solo Glen Larson fu così superficiale da tirarne fuori solo un frivolo "chips nello spazio". Voglio sperare che Singer e Orloff non si facciano accecare da una mal riposta nostalgia di quella cavolata e tirino fuori qualcosa che vale la pena.
S*
Rispondo a L.MCH, poichè mi pare che grossomodo replico un po' a tutti.
Tu puoi voler trasporre tutto quello che ti pare, ma una cosa è un racconto per quanto di successo fatto su un libro ed una cosa è farci un film di successo o almeno guardabile da non "fanatici".
Citi Fanteria dello Spazio ... da cui hanno trratto 3 film, di cui solo il primo ha avuto un qualche successo ed in buona parte perchè aveva creato delle polemiche (lo accusavano di fascismo) ed attirava i bambini per i ragnoni o le bestiacce che erano. D'altronde però come storia fa un po' ridere poichè è chiaro che dei ragni (o qualunque alieno insettoide evoluto é demenziale se uno usa la logica) non vanno da nessuna parte.
Ok, in questo periodo vanno forte gli zombie, il mostro più scemo ed inutile della storia dei mostri, e c'è gente che vi si appassiona tranne poi aver da criticare per la scemenza di fondo di certi comportamenti degli umani vivi...perchè è ovvio che se il vispo, svelto, pluriarmato, tecnologicamente avanzato si deve far fregare da un morto in putrefazione che si muove come la nonna con l'artrosi, deve per forza fare una scemenza.
Questo per dirti che un racconto può pure essere illogico ma appassionare tot persone (praticamente tutti i libri sono così) ma poi la trasposizione in film può aumentare tali caratteristiche e tirare fuori una robaccia (e gli stessi appassionati magari si lamentano).
Leggo ora la trama di "Guerra eterna" ed a parte che un mondo clonato gay non sarebbe "spendibile" (a meno di non farlo in versione Balle Spaziali) ma poi i racconti popolari sono piuttosto semplici e devono essere d'azione..non perdersi nell'analisi sociologica di per se.
Lo puoi pure fare ogni tanto, ma non ti aspettare un seguito.
Inoltre una cosa è un libro di successo che venda 100 mila copie..ed una cosa è portare al cinema solo 100 mila persone.
Ormai il successo nei cinema lo decretano i ragazzini e la storia deve e essere una di quelle per cui già mentre escono questi descrivono o si raccontano le scene o le battute. Questo spiega il successo dei cinepanettoni. Poi ci sono i film da donne, appunto quelli sociologici, che ogni tanto hanno un buon riscontro ma non convinci facilmente i loro fidanzati a vedersi pure il film seguente.
Tutto questo fa sì che le storie spendibili siano poche e che necessitino di scene "memorabili" quindi molto costose come effetti speciali oppure con nomi di richiamo, quindi alla fine molto costose..e la sperimentazione la lasci ai corsi di cinema di provincia.
Quello che dici credo lo pensino la maggior parte dei produttori e registi.
Poi magari ti esce un Cristopher Nolan con uno script originale come quello di Inception, con una storia tutt'altro che semplice, e riscontra un grosso successo, forse allora il pubblico non è così stupido; io quando ero ragazzino mi guardavo qualsiasi castroneria con effetti speciali, però vedo che oggi il pubblico è più smaliziato (forse perché di effetti speciali ne ha visto a iosa) e non sempre se vede un film con tanti effetti speciali ma una trama inconsistente, ne è poi soddisfatta.
Ed il motivo del "disastro" è che quei tre film NON C'ENTRANO UNA MAZZA CON IL LIBRO, è come se dal libro "Via col vento" avessero fatto un film che essenzialmente è "Il petomane" con il titolo cambiato. :
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