Secondo la IGN Glen Larson sarebbe riuscito a convincere la Universal Pictures a produrre un film basato sulla serie Battlestar Galactica.

Si tratta di un progetto che Larson insegue praticamente dalla fine della serie stessa, prima ancora che la ABC gli desse mandato di produrre quel seguito deludentissimo che andò sotto il titolo Galactica 80. Fino a oggi la Universal ha sempre risposto negativamente, ma secondo le fonti di IGN in questo momento potrebbero esserci delle possibilità.

Stiamo parlando, naturalmente, della serie originale, quella prodotta nel 1978, con Richard Hatch nella parte di Apollo, Dirk Benedict in quella di Scorpion/Starbuck e Lorne Greene nel ruolo di Adama. La serie aveva avuto un buon successo e un notevole seguito di appassionati, ma essendo stata prodotta per un network - la ABC - non era riuscita comunque a guadagnarsi un rinnovo per una seconda stagione. Larson aveva riutilizzato parte delle attrezzature per un'altra serie, Buck Rogers, e in seguito era riuscito a convincere la rete ad acquistare un sequel, ma solo snaturando completamente il franchise e trasformandolo in una serie per ragazzi. Anche così Galactica 80 non funzionò e venne cancellata a metà stagione.

Per anni sia Larson che Hatch tentarono in tutti i modi di far rinascere Galactica. Hatch produsse anche un trailer di tasca propria. Finalmente nel 2003 arrivò Ron Moore e a lui venne affidato dalla Universal il compito di sviluppare un remake della serie, con i risultati che conosciamo. Sia Larson che Benedict non hanno perso occasione di parlar male della nuova serie; Hatch, dopo un rifiuto iniziale, accettò di farne parte e ottenne il ruolo del terrorista-politico Zarek.

Difficile immaginare oggi un film tratto dalla vecchia serie. Intanto perché gli attori originali sono molto invecchiati, altri, come Greene e John Colicos, che interpretava Baltar, sono morti. Ma soprattutto perché sarebbe ben difficile, oggi, proporre la filosofia alla "Chips". Alla fine si tratterebbe di un nuovo "reimagining", che non potrebbe evitare un confronto con l'opera di Ron Moore. Rispetto alla quale, anche se certamente Glen Larson la pensa diversamente da noi, la brutta figura sarebbe quasi inevitabile.