Ci siamo. È terminata la lunga attesa per poter finalmente gustare le prime immagini in movimento di Avatar, prossimo probabile capolavoro di quel mostro del botteghino che risponde al nome di James Cameron (Aliens, Terminator, The Abyss, Titanic). Infatti lo scorso 21 agosto è stato rilasciato in contemporanea mondiale e in tutte le principali lingue il primo trailer del film, due minuti e otto secondi in grado di mostrare buona parte della magnificenza grafica e poetica della storia scritta e raccontata dal regista.

In breve, la storia racconta del marine paraplegico Jake inviato sul pianeta Pandora per facilitarne la colonizzazione da parte degli umani. La sua missione: inserirsi tramite interfaccia neurale nel corpo di un alieno Na'vi (umanoidi blu alti tre metri) geneticamente modificato. Ma nella sua missione come alieno Jake finisce con l'innamorarsi di una femmina Na'vi e prendere le parti del suo popolo nella lotta contro gli "invasori" terrestri. I protagonisti principali sono Sam Worthington (Terminator Salvation) nei panni di Jake e Zoe Saldana (Star Trek), nei panni succinti di Neytiri, la Na'vi che farà da guida spirituale a Jake. Altri interpreti sono Giovanni Ribisi (Sky Captain and the World of Tomorrow), Michelle Rodriguez (Lost), Joel Moore (Lost, Angel), Stephen Lang e la sempre grintosa Sigourney Weaver nei panni della dottoressa Grace Augustine, inventrice del sistema di interfacciamento neurale uomini-na'vi.

Prima dei commenti ecco il trailer, sia in italiano che in inglese, tutto da gustare (l'articolo continua dopo i trailer).

Il trailer ripercorre le vicende di Jake, dal suo arrivo a Pandora su una sedia a rotelle al suo primo approccio con il Na'vi ospite, fino al suo ingresso nel mondo ostile ma stupefancente di Pandora e soprattutto al suo incontro fatale con Neytiri, che gli cambierà completamente la vita. Dal punto di vista strettamente estetico occorre dire che l'attesa non è trascorsa invano: la rappresentazione del pianeta con le sue foreste lussureggianti, le sue montagne sospese nell'aria e la sua complessa ecologia è resa con deciso fotorealismo. Lo stesso si può dire per i Na'vi, i cui movimenti e soprattutto le cui espressioni facciali risultano ben realizzate e realistiche. L'integrazione fra elementi generati al computer e ambientazioni reali è allo stato dell'arte. Rispetto ad altri film realizzati in CGI Avatar rappresenta sicuramente un passo avanti, tenendo conto che il vero punto di forza tecnologico lo si ha nella versione 3D che, ad ascoltare coloro che hanno potuto vederla, sarebbe qualcosa di davvero unico.

Venendo alla storia, trovano conferma le prime voci che descrivevano il film come un approccio fantascientifico a temi già visti in Pocahontas e soprattutto in Balla coi lupi, film che valse a Kevin Costner un Oscar per la regia. La scoperta e al comprensione di una nuova cultura e di una diversa civiltà, il rapporto con la natura selvaggia e la violenza che essa subisce da parte del progresso cieco, rappresentato dagli interessi industriali dei terrestri, il viaggio di sofferenza e redezione del protagonista che lo porterà a compiere una scelta in grado di influenzare il proprio destino: tutti argomenti già visti nei citati film e in altri, ma che proprio per questo fanno di Avatar una storia universale. Le stesse fattezze degli alieni e i loro costumi richiamano alla mente i nativi americani, di cui il nome Na'vi è un'evidente contrazione. I riferimenti esterni non terminano qui: la rappresentazione dei marine attinge a immagini già viste in film come Starship Troopers o Aliens, e la sequenza dei velivoli da combattimento che si inoltrano nella jungla è una chiara citazione del memorabile Apocalipse now, uno dei tanti capolavori di Francis Coppola; in quel caso gli elicotteri americani che andavano all'assalto di un villaggio vietcong al suono della "Cavalcata delle Valchirie" di Wagner erano la rappresentazione della furia distruttiva del mondo moderno, che piega le diversità in nome di interessi a volte difficili da comprendere.

In definitiva il film di Cameron, altamente innovativo sul piano tecnologico, non sembra invece esserlo sul piano strettamente narrativo, attingendo a piene mani da una serie di riferimenti fantascientifici e non. In attesa di vederlo nella sua interezza (la versione definitiva pare superi le tre ore), l'impressione è che il film abbia però il pregio di riportare il cinema di fantascienza su temi universali, restituendogli quell'ampio respiro che aveva perso negli ultimi anni, forse addirittura dai tempi del primo Guerre Stellari, o del primo Star Trek. Se Cameron sarà riuscito nell'impresa, potrà dire di aver vinto una scommessa ben più grande di quella dell'uso del 3D.

Come detto, lo scorso 21 agosto è stato per la 20th Century Fox l'Avatar Day, in cui sono confluite una serie di iniziative tra cui la proiezione gratuita in cento sale di tutto il mondo di un documentario di sedici minuti, realizzato appositamente per mostrare in maniera più approfondita tutta la capacità evocativa del film. In Italia la proiezione è avvenuta in una multisala di Rimini, purtroppo l'unica attrezzata con la tecnologia IMAX 3D, necessaria per godere appieno delle meraviglie grafiche del film. Contemporaneamente è stato rilasciato il particolare poster del film, altre immagini tratte da sequenze non mostrate nel trailer (e che proproniamo nella gallery qui sotto), il trailer del videogioco ispirato dal film e i primi esemplari di action figure. Nel nostro paese Avatar Day verrà comunque replicato a settembre e in un maggior numero di sale, in attesa dell'uscita del film prevista per il 18 dicembre. Per conoscere i giorni precisi e le città in cui recarsi per l'anteprima è sufficiente sintonizzarsi sulle pagine del Corriere, oppure seguire il sito ufficiale, www.avatarilfilm.it.