Se la fantascienza è anticipazione del futuro allora leggendo Effetto valanga c'è poco da stare allegri: una crisi economica senza precedenti che minaccia di mettere in ginocchio l'intero occidente.Una situazione che in effetti suona sinistramente familiare, anche se nel romanzo di Mack Reynolds non è la finanza creativa a causare il collasso ma, più semplicemente, un ordine d'acquisto di un elettrodomestico che viene annullato.

Ai tempi in cui venne scritto il romanzo le cose erano molto diverse, il blocco sovietico era ancora minaccioso, e il dollaro aveva ancora la convertibilità aurea, abolita dal presidente Nixon nel 1973, ma i punti deboli del sistema erano già evidenti.

Il mondo uscito dalla conferenza di Bretton Woods sembrava ancora solido, ma il paradigma della crescita perpetua già mostrava crepe ben visibili.

La vicenda parte in una delle tante casette di un sobborgo residenziale di Tucson, Arizona, dove un normale padre di famiglia, Marvin Sellers, fa i conti e scopre di non potersi permettere il congelatore nuovo ordinato dalla moglie in sostituzione del vecchi elettrodomestico, vecchio di ben quattro anni e decisamente demodé con il suo antiquato colore bianco.

Così telefona al negozio e annulla l'ordine, ignorando che a seguito di ciò il proprietario a sua volta annulla un ordinativo di tre nuovi congelatori e l'acquisto dell'auto nuova.

Questo piccolo atto causa una serie di tagli e mancati acquisti che ben presto iniziano a deprimere l'economia del paese, le aziende iniziano a licenziare fino a che qualcuno comunica al presidente degli Stati Uniti che il paese rischia la recessione.

Incaricato di risolvere la crisi Weigand Patrick inizia a lavorare sul problema, anche se questo lo ostacola non poco nella cosa che davvero lo interessa, portare a letto la bella segretaria del Vecchio Rimbambito, il nome con cui il presidente è conosciuto tra gli uomini del suo staff.

Nel frattempo anche l'Unione Sovietica ha i suoi guai, un altro uomo medio, Frol Krasnaja, viene convocato un po' rudemente al Cremlino, dove il capo e il numero due del partito gli affidano un incarico senza precedenti.

Il giovane dovrà capire il perché dell'inefficienza del sistema sovietico, e avrà il potere di scavalcare ogni funzionario del partito, rispondendo solo a chi lo ha incaricato, spazzando via la ruggine che blocca la macchina produttiva.

La missione di Frol avrà successo, un successo che andrà ben oltre le aspettative dei vertici del partito.

Negli Stati Uniti intanto la crisi imperversa gli sforzi del governo non sembrano aver effetto, i tagli alle spese si susseguono, e aumenta il numero dei poveri, in una spirale senza fine, almeno sino a quando a Weigand non viene un'idea particolarmente brillante, cercare la causa prima del disastro.

Si è parlato molto di Effetto valanga, e non solo tra gli appassionati di fantascienza, l'argomento del romanzo attira l'attenzione, ma in definitiva si tratta di un buon romanzo?

Come molti dei romanzi di Reynolds si tratta di un'opera frizzante e divertente, piena di spunti umoristici, ideale da leggere in vacanza, magari sotto l'ombrellone, ma che non fa mancare gli spunti di riflessione.

Chi non si è mai avvicinato a Reynolds ha un'ottima occasione per conoscere uno scrittore fuori dagli schemi, ma sempre di piacevole lettura.

Il mondo dove si svolge la storia è anacronistico per certi aspetti, il blocco sovietico viene ancora visto come un avversario temibile, per altri molto vicino al nostro, le missioni pacificatrici degli Stati Uniti e il presidente ignorante e donnaiolo sono temi abbastanza attuali.

La crisi è diversa da quella che attraversiamo attualmente, dovuta alla fine di uno sviluppo creato con un'espansione creditizia a leva ormai fuori di controllo, ma i meccanismi che guidano le scelte dei singoli sono descritti perfettamente, e dovrebbero far riflettere chi guida i grandi paesi occidentali.

La sensazione che lascia il romanzo è l'estrema vulnerabilità di un sistema che sembra ormai fuori controllo, e questo vale ancora di più ai nostri giorni, dove si sono diementicate le regole del buon senso (e le analisi della scuola economica austriaca) e nessuno sembra avere un rimedio per fermare quella che sembra, appunto, una valanga distruggitrice.

La soluzione offerta da Reynolds appare semplicistica, tanto da assumere il sapore dello sberleffo, quasi che l'autore ci venga a dire che è bello credere alle bacchette magiche, ma che queste nella realtà non esistono.