A prima vista, potrebbe essere considerato l'E.T. del Ventunesimo Secolo, mentre in realtà Super 8 è soprattutto un omaggio divertito, ma anche "romantico" al cinema come forma d'arte in grado di liberare la fantasia e plasmare sogni.

In una cittadina della provincia americana, alla fine degli anni Settanta, un gruppo di ragazzini sta girando, in formato super8, un piccolo cortometraggio sugli Zombie.

Studenti delle scuole medie alle prese con le proprie vicissitudini personali legate all'età e alla scuola, sullo sfondo di una cittadina di provincia come tante che, un giorno, viene sconvolta da un misterioso, ma anche "spaventoso" incidente di treno.

La verità rispetto a quanto accaduto è rimasta impressionata sulla pellicola del cortometraggio, visto che la piccola macchina da presa non ha mai smesso di filmare. 

E quanto si vede, ha qualcosa di "incredibile"...

Per quanto, per certi versi, un po' forzato nei termini di una sceneggiatura vagamente mielosa e pienamente spielberghiana da tutti i punti di vista, Super 8 è un film estremamente interessante che diventa, senza pretesa di una piena condivisione per gli "altri", addirittura "esaltante" trasformandolosi in una sorta di "notte prima degli esami" per gli amanti della fantascienza che, in questa pellicola, possono riconoscere e ritrovare nostalgicamente tanto di quel periodo sotto il profilo sia delle suggestioni che dell'oggettistica.

Super 8 è un film di fantascienza che pur non sviluppando una trama particolarmente originale, reinterpreta atmosfere da B movie alla luce di una sensibilità moderna particolarmente piacevole: un divertissment vintage che non indugia sulle situazioni, ma che punta a raccontare un'epoca tramite le cose e le idee.

Una pellicola personale sul piano dell'ambientazione per J.J. Abrams, regista, sceneggiatore e produttore, ma anche un buon film di fantascienza in cui, come in genere succede nel cinema diretto o prodotto da Steven Spielberg, il dialogo ha sempre la meglio sulla violenza e sulla sopraffazione.

Super 8, però, risente anche dell'epoca in cui è ambientato: in anni in cui il cinema SFX metteva in dubbio l'azione dei governi e l'idea che i mezzi siano giustificati sempre dal fine.

Intelligente e pieno di ritmo, questo film che ha come protagonista un gruppo di adolescenti si lascia perdonare buonismo e deja vu, grazie ad un impianto molto serio e studiato, in cui il cinema, e in particolare quello fantastico, diventano la chiave di volta di un mistero che obbliga tutti quanti a guardarsi negli occhi e a riflettere.

Un progetto interessante e solido con molti momenti visivamente spettacolari e una tenera storia d'amore adolescenziale. 

Un film espressione di una fantascienza di contenuti su cui Abrams sviluppa una pellicola dall'impianto classico e intelligente.