Si avvicina, negli Usa, il giorno dell'uscita di Super 8, che segna la prima collaborazione tra l'astro nascente JJ Abrams e il mitico Steven Spielberg, per una storia in cui per la prima volta confluiscono due stili molto diversi.

Ma come è andata l'esperienza di Abrams con un mostro sacro come produttore del film?

Mtv è andata a chiederglielo mentre seguiva la registrazione della colonna sonora, opera come sempre del suo fedele collaboratore Michael Giacchino (Lost).

Qui, Abrams ha ammesso che, se fosse stato per lui, del film non si sarebbe saputo niente fino al giorno della sua uscita nelle sale, ma Spielberg gli ha mostrato i vantaggi di un approccio più aperto al dialogo, che lo ha riportato a quando ancora girava film fatti in casa, dandogli un genuino senso di liberazione.

Così come è stato liberatorio il suo approccio al film:

"Quello che volevamo ottenere era essere emozionanti. A volte l'emozione è una risata, altre volte è terrore. Può essere un cuore spezzato, un colpo di fulmine o essere pietrificato dalla paura."

Un aspetto era importante: "Uno dei più grossi problemi, per me, è il rischio di prendersi troppo sul serio e mancare di humor. Sarebbe un disastro."

E riguardo alla convivenza con Spielberg:

"È stato un vero produttore. Ha lavorato con me per sviluppare la storia, abbiamo avuto una quantità infinita di riunioni prima e dopo la stesura della sceneggiatura. La parte straordinaria erano le conversazioni con lui: per la prima volta, ho lasciato che l'influenza che avevo avuto dai suoi film venisse fuori coscientemente. Questo è un vero film Amblin (la prima casa di produzione di Spielberg), la possibilità di giocare con certe convenzioni dei film da lui scritti, diretti o prodotti è stata liberatoria."

Un esempio si trova nelle scelte di ripresa: "Prima non avrei mai osato girare un movimento di macchina che si chiude su un primo piano del protagonista, è un'icona della regia di Spielberg. Ma quando ho sentito che era al 100% il momento perfetto mi sono detto che diavolo, facciamolo."

E racconta di come fosse il produttore comparisse spesso sul set, di come gli avesse mostrato il primo montaggio e quello pressoché definitivo: "È stato un collaboratore incredibile."

Nel film le influenze saranno evidenti fin dalla storia: è il 1979 e sei ragazzini stanno per usare una super 8 per girare un film di zombie. Una notte, mentre girano una scena vicino a passaggio ferroviario, sono testimoni di un disastro ferroviario, della cosa che ne fugge e del seguente arrivo dei militari che presidiano il paesino, dove cominciano ad accadere cose molto molto strane.

Come sappiamo, negli Usa e nel mondo il film uscirà il 10 giugno, mentre noi (e solo noi) dovremo aspettare il 30 settembre. sarà una lunga attesa.