È da poco uscito nelle librerie un interessante libro del professore Aldo Grasso, dal titolo: Buona maestra. Perché i telefilm sono diventati più importanti dei libri e del cinema. Il volume, edito dalla Mondadori nella prestigiosa collana Strade Blu, traccia una breve storia di un genere di intrattenimento che, a volte è stato bistrattato da coloro che decidono tempi e modalità della messa in onda, ma che non c’è dubbio ha assunto da tempo un’importanza sempre maggiore nell’immaginario collettivo: il telefilm. Come forma spettacolare di massa, il serial è l’unico che riesce a creare una comunità di adepti, altrimenti detti fan, che nessun altro genere televisivo riesce a plasmare. Reality show compresi. Siti, club, forum di discussione sono solo alcune delle forme in cui tale passione si manifesta ed è al testimonianza più diretta del ruolo sociale che i telefilm svolgono. Lo stesso libri del più noto critico televisivo italiano – che fustiga dalle pagine del Corriere della Sera – è un ulteriore e concreto segnale dell’importanza che i telefilm stanno – e in parte hanno già assunto – nella nostra vita. Se poi analizziamo la quantità di fiction televisiva presente sui nostri canali televisivi – in chiaro, satellitari e a pagamento – il quadro è ancora più chiaro. Certo, non sono tutte rose e fiori. Ci sono ancora programmazioni impazzite: telefilm trasmessi ad orari impossibili, puntate andate in onda in modo temporalmente non lineare, spostamenti di canali e di orari. Tuttavia non si può dimenticare il grande merito che in questi anni hanno avuto le televisioni satellitari, da un canale storico come Jimmy al più recente Fox. Canali che hanno regalato all’appassionato italiano tanta fiction americana e inglese e – nel nostro specifico caso – anche tanti serial di fantascienza.

E proprio quest’ultimi, non a caso, hanno dimostrato a mio avviso, come si possa fare dell’ottima fiction televisiva, una fiction che fa riflettere sull’uomo e la società che ci circonda. Certo c’è un piccolo trucco. È necessario ingaggiare come consulenti o sceneggiatori degli ottimi scrittori di science fiction. Trucco che era ben noto a Rod Serling, quando scritturò per il suo capolavoro Ai confini della realtà autori del calibro di Charles Beaumont, Jerry Sohl e, al di sopra di tutti, il magistrale Richard Matheson. Anche Gene Rodenberry, dimostrò tanta lungimiranza, quando chiese di lavorare a Star Trek, la Serie Classica, autori come Robert Bloch, Normand Spinrad, David Gerrold, Richard Matheson, Theodore Sturgeon, Harlan Ellison e Fredric Brown, solo per citarne alcuni.

Una lezione che a quanto pare ha appreso anche J. Michael Straczynski se ha scelto come consulente per la serie televisiva Babylon 5 un grande scrittore di fantascienza come Harlan Ellison. Senza dimenticare che uno degli autori di un episodio della quinta stagione è Neil Gaiman, autore di un fumetto d’autore come Sandman e scrittore di fantascienza (ricordiamo almeno American Gods).

A Babylon 5 è dedicato lo speciale – curato da Selene Verri - di questo numero di Delos, che presenta oltre ad un pezzo introduttivo sulla serie scritto da Luigi Rosa – autore di Babylon 5, la guida completa al serial, pubblicato dalla DelosBooks -, ben tre interviste ad altrettanti tre protagonisti del telefilm: Peter Jurasik, alias ambasciatore Londo Mollari, Patricia Tallman, ovvero la telepate Lyta Alexander, e Jeffrey Willerth, nei panni del misterioso ambasciatore Kosh. Infine, Lanfranco Fabriani esplora proprio l’apporto di Harlan Ellison alla serie televisiva.

Come gli appassionati di questa serie sanno bene, Babylon 5 è stata una delle vittime della programmazione impazzita di cui parlavamo all'inizio. Trasmessa dalla Rai in orari indecenti e saltando a piè pari delle stagioni - tra cui paradossalmente la prima -, la serie è attualmente trasmessa da Jimmy, ovviamente in versione integrale e con la cura che questo canale ha già dimostrato di mettere nella messa in onda di serie televisive.

Torniamo a Delos. Tra le interviste che proponiamo, vi segnalo quella a Vittorio Catani, in occasione dell’uscita del suo volume L’essenza del futuro (Perseo libri), quella a Yoss, giovane ma già affermato autore cubano di fantascienza, e quella a Dario Tonani, di cui Urania – novità davvero positiva per la fantascienza italiana – ha pubblicato il suo romanzo Infect@, arrivato secondo al Premio Urania 2005.

Ricordiamo anche il grande Philip K. Dick con un saggio di Alessandro Conti che descrive l’amore dell’autore di Ubik per il nostro poeta nazionale: Dante.

Più numerose le rubriche in questo numero, tra cui non possiamo non segnalare il ritorno di Francesco Grasso - con una spassosa presa in giro di 300, il film tratto dal fumetto di Frank Miller e diretto da Zack Snyder - e una nuova rubrica (Cose dell’altro mondo) a cura di Maurizio Del Santo che segnala i cortocircuiti tra la realtà e la fantascienza.

Completano il numero due racconti e l’anteprima di un fumetto davvero molto intrigante: Le avventure di Argos 7, dove vi presentiamo un personaggio creato da Giuseppe Cozzolino e disegnato da Andrea Rovati.

È tutto. Buona lettura e alla prossima!