raccontata da Riccardo Valla

Storia della fantascienza

La storia della fantascienza, dall'epoca di Verne e Wells fino all'era del cyberpunk, è affascinante. Riccardo Valla, uno dei maggiori esperti italiani, ce la racconta un po' per volta, in ordine sparso.

Per prima cosa, a edificazione di Silvio e a tormento degli invidiosi, ammirate una mia recente cattura: Les Exilés de la Terre, di André Laurie (1887). Chi è Laurie? E' un collega e collaboratore di Verne: mandò all'editore Hetzel un suo manoscritto e l'editore gli propose di passarlo a Verne; questi lo riscrisse e lo pubblicò con il titolo I 500 milioni della Begum. In Italia è stato pubblicato un suo romanzo con spunti fantastici, Il figlio di Robinson, in cui si immagina che Robinson Crusoe sia realmente esistito e che un suo lontano discendente trovi in un'isola il suo corpo mummificato. Ah, quello che nella copertina si vede in giallo è in oro. The Last American ve lo faccio vedere il prossimo mese. Ma torniamo all'Italia!

Concludevamo la puntata del mese scorso dicendo che Emilio Salgari, nel 1903, pubblicava il testo più importante della "protofantascienza" italiana, Le meraviglie del duemila. Nel romanzo due contemporanei dell'autore si risvegliano dopo un sonno durato un secolo e hanno l'occasione di svolgere il solito Grand Tour del futuro. Non sono però adatti all'atmosfera del Duemila, satura di elettricità, e il continuo elettroshock fa loro perdere la ragione.

E' curioso che in piena Belle Epoque, quando si celebrava il progresso con spettacoli come l'immancabilmente citato Ballo Excelsior, lo scrittore delle avventure di Sandokan e dell'esotismo della giungla ci desse un ritratto così disperato del futuro. Nella grande produzione di Salgari il fantastico è sempre molto vicino: nonostante il puntiglio con cui presentava la geografia delle terre da lui descritte, Salgari spesso descrive terre molto più fantasiose di quanto non fossero in realtà, ricche di civiltà perdute, edifici sepolti, palazzi e tesori dimenticati.

Nessun altro romanzo salgariano presenta un'abbondanza di temi fantastici come Le meraviglie del duemila, ma il fantastico (o, come lo chiama Versins, il "congetturale"), compare varie volte sotto forma di vascelli volanti, come nel Re dell'Aria, così descritto nella scheda di Sergio Pignatone (www.littlenemonline.com): "Leggendarie imprese della macchina volante Re dell'Aria sullo sfondo della guerra russo-giapponese. Innovazioni: motori navali a propulsione elettrica; bombe ad aria liquida; lo Sparviero: macchina volante mossa da un motore ad aria liquida"; inoltre i I figli dell'aria (avventure nell'Asia con l'aiuto di una nave volante); Il treno volante, Al Polo Nord, Alla conquista della Luna, Attraverso l'Atlantico in pallone, altri spunti sono presenti in Duemila leghe sotto l'America e L'isola del Mar dei Sargassi. In questi romanzi, Salgari dà soprattutto l'impressione di prendere spunti originariamente (e con successo) presentati da Verne e di utilizzarli per la loro efficacia.

Il secondo importante scrittore popolare che sul volgere del secolo si è accostato ai temi fantastici è Enrico Novelli, che scriveva sotto lo pseudonimo "Yambo". Anch'egli è uno scrittore "popolare" in quanto collaborava con le riviste popolari di viaggi e avventure.

I titoli pubblicati da Yambo sono una trentina, e rispetto a Salgari notiamo alcune differenze. La prima è il suo gusto per il caricaturale e il buffonesco, che trovano anche espressione negli innumerevoli disegni di cui corredava le sue storie; la seconda è il suo scarso rispetto per quelle precisazioni geografiche ed etnologiche che erano il vanto di Salgari e, prima di lui, di Verne: tutt'al più può inserire nella narrazione pagine di divulgazione scientifica. Questo potrebbe significare che, nei gusti del pubblico, la nuova frontiera è rappresentata dalla scienza e non più dalla geografia. Inoltre, Yambo introduce spunti fantascientifici diversi da quelli dei predecessori, come per esempio il risveglio di animali estinti.

Le storie di Yambo contenenti spunti fantascientifici sono (e approfittiamo anche ora delle schede di Sergio Pignatone):

Due anni in velocipede, 1899 ("avventure straordinarie di due ciclisti intorno al mondo; romanzo satirico: Novelli conservando come di consueto il gusto dell'avventura mette in burla i viaggi intorno al globo in automobile, i romanzi di Verne e d'altri ancora. Partiti per l'incredibile viaggio via terra, i due atleti si ritrovano nel mondo sotterraneo degli Esiliati quindi a volare con un pallone stratosferico, e a visitare la città sottomarina di Sant'Oceano");

Dalla terra alle stelle, 1890;

Gli eroi del Gladiator, 1900 ("la ferrovia transafricana del XX secolo; viaggio avventuroso - ambientato nel 1953 - che taglia longitudinalmente il continente nero, avvalendosi di una modernissima ferrovia e del dirigibile Gladiator; un inno alle conquiste del nuovo secolo");

Atlantide, 1901 ("una spedizione in sommergibile e quindi nelle viscere della terra alla ricerca dell'ultimo degli atlantidi");

Capitan Fanfara. Il giro del mondo in automobile, 1904 (rifacimento di un romanzo del 1886; "viaggio aero-marittimo-terrestre di una combriccola d'avventurieri che approdano, tra l'altro, all'utopica e futuristica Città del Lavoro");

Fior di Lillà, 1905 ("romanzo d'avventure ambientate in Oriente nel corso della guerra russo-giapponese; vi sono coinvolti uomini invisibili, sette sotterranee, formidabili sottomarini armati di invincibili torpedini e navi volanti");

Gli esploratori dell'infinito, 1906 ("il capolavoro fantastico di Yambo: il viaggio di due giornalisti filantropi nel sistema solare fornisce lo spunto per una pungente satira dei romanzi fantastici dell'epoca; Novelli non trascura il lato didattico ragguagliandoci circa le caratteristiche dei mondi visitati");

Fortunato per forza (Il talismano delle 100.000 disgrazie), 1907 ("avventure esotiche di viaggio e scoperte portentose");

La colonia lunare, 1908 ("viaggio avventuroso dalla terra alla luna e sua successiva colonizzazione");

La rivincita di Lissa, 1909 ("romanzo fantastico-patriottico; preconizza lo scontro tra Austria e Italia per il controllo dell'Adriatico; il ribelle Capitano Nero a bordo del suo aeroscafo Il Dominatore prende parte alla titanica battaglia");

Il mammouth, 1909;

Il Re dei Mondi, 1910 (seguito di Fortunato per forza: "viaggio su Giove e guerra coloniale tra Germania e Inghilterra");

L'atomo, 1912 ("viaggio fantastico nell'infinitamente piccolo alla scoperta di un regno misterioso");

L'uovo di pterodattilo (L'allevatore di dinosauri), 1926;

Le avventure della pellicola che non finisce mai, 1929 ("romanzo di avventure fantastiche legato al mondo del cinema. Hollywood ribattezzata Infernopoli, tra i personaggi Ramon Novarro e lo stesso Yambo").

A questi sono da aggiungere almeno due inediti (Viaggi meravigliosi d'uno zio e di un nipote, 1888, e Attraverso all'infinito, 1889) e opere di divulgazione scientifica romanzata, tra cui soprattutto Viaggi e avventure attraverso il tempo e lo spazio, 1933 ("saggio romanzato; Yambo traccia una mappa degli orizzonti conosciuti e sconosciuti dell'uomo, mescolando abilmente scienza e fantascienza, storia e leggenda. Ci parla dei Poli, del viaggio del secondo Nautilus, del progetto di liberare Napoleone da Sant'Elena servendosi di un protosottomarino e ancora: l'Atlantide, la vita al centro della terra, viaggi sulla Luna ecc.")

Nonostante la leggerezza dell'insieme, i romanzi di Yambo si possono ancora leggere oggi con divertimento: se trenta o quarant'anni fa potevano essere considerati poco approfonditi, oggi è proprio questa caratteristica ad affascinarci.

Molto più seriosa la scrittura del terzo di questi autori popolari, Luigi Motta. Il tempo lo ha fatto invecchiare meno bene di Yambo, anche a causa della sua sintassi un po' personale; anzi, a leggerlo oggi, c'è da chiedersi: "Ma davvero scrivevano così, settant'anni fa?"

Molte volte, in Motta si sospetta la tendenza a scrivere avventure a ruota libera, per poi risolvere la situazione con qualche invenzione straordinaria; questo porta alla presenza di spunti fantastici in molte sue opere che in origine non lo sono. Per esempio, un romanzo facente parte di una trilogia dell'"Africa australe" e intitolato Il segreto dei re Bassutos. Ne abbiamo sottomano una copia del 1922, ma chissà dov'è apparso a puntate. Nella storia, visibilmente ispirata ai romanzi del ciclo delle Miniere di re Salomone di H. Rider Haggard, ci sono tribù africane in guerra tra loro, rapimento della bella protagonista e via feuilletonando, finché arriviamo nelle caverne degli antichi re Bassutos e veniamo a scoprire il "segreto", o meglio i due segreti. Il primo è un veleno capace di annientare qualsiasi nemico, il secondo è una grande sfera d'oro, carica di una sua particolare elettricità, che disintegra tutto ciò che tocca.

Altro esempio è un romanzo di avventure africane, L'occhio di fuoco, in cui si parla di un inseguimento nel deserto egiziano, alla ricerca di un rubino sacro. C'è anche una troupe cinematografica, e a un certo punto, per far fuggire alcuni predoni, i cineasti proiettano scene in cui si assiste alla carica di uno squadrone di cavalleria, e i predoni fuggono. Nel 1923, data dell'edizione esaminata, non sarebbe stato possibile, e perciò si tratta di uno spunto "congetturale".

Elenchiamo perciò varie opere contenenti questo genere di spunti; la ricerca è ancora in corso e perciò le date sono solo indicative e molti titoli non sono stati ancora esaminati. Anzi, se qualche lettore ha dei dati e me li manda (rvalla@venturanet.it), posso mandargli il mio elenco in progress e fare scambio di dati con lui. I romanzi di Motta che ho visto citare perché contengono questi spunti sono:

I flagellatori dell'Oceano, 1901;

Il raggio disintegratore, 1903;

I misteri del mare Indiano, 1904;

L'onda turbinosa, 1908;

Gli esploratori degli abissi, 1909

La Principessa delle Rose, 1911 (romanzo sulla guerra aerea nel XXI secolo)

Il tunnel sottomarino, 1912 ("Uno dei primi romanzi che ipotizzano la costruzione di un tunnel transatlantico che collega l'Europa agli Stati Uniti; la trama è molto complessa, con pirati, sottomarini, la scoperta delle rovine di Atlantide e descrizioni degli aspetti tecnici"; Gianni Montanari)

Fiamme sul Bosforo, 1913 (guerra nell'immediato futuro):

Il vascello aereo, 1914 ("romanzo d'avventure esotiche che tutto deve a Salgari; due sette coreane si contendono una magica spada e la sua misteriosa energia e con essa il domino della Corea; sullo sfondo la guerra russo-giapponese; i ribelli combattono a bordo del vascello aereo Gigante dell'Infinito);

I tesori dei Maelstrom, 1919 ("il Maelstrom come punto di contatto tra superficie del mare ed un mondo sotterraneo. Contaminazione di Poe e Jules Verne con risvolti avventuroso-sentimentali");

L'aeroplano nero, 1924 ("romanzo di patriottiche avventure aviatorie a bordo di un proto-elicottero");

Il sommergibile fiammeggiante, 1924 ("avveniristiche battaglie aero-navali tra Italia, Stati Uniti, Russia da una parte e Inghilterra, Francia, Giappone dall'altra");

I giganti dell'Infinito, 1934 ("romanzo dei tempi futuri; avventure di genere esotico-salgariano a cui si sovrappone una serie di innovazioni tecniche; imprese aviatorie con evidenti risvolti propagandistici; due italiani combattono una guerra futuribile al fianco degli indiani contro il dominio inglese. Innovazioni: l'aereo-ortoptero - sorta di elicottero - l'aereo-mina telecomandato");

La battaglia dei Ciclopi, 1935 ("ciclo dei Tempi Futuri: seguito e conclusione dei Giganti dell'Infinito);

Il demone dell'Oceano, 1935;

Il naufragatore dell'Oceano, 1935;

L'ombra dei mari, 1935;

L'Isola di Ferro, 1936;

L'Impero della Ramavala, 1937;

L'aereo infernale, 1939 ("romanzo d'avventure a bordo di un formidabile sottomarino");

Quando si fermò la Terra, 1951.

Inoltre risultano altri titoli come L'Annientatore, La Mano della mummia, Lo Smeraldo azzurro e le collaborazioni. Di essi e di qualche altro scrittore italiano della prima metà del secolo parleremo nella prossima puntata.

(continua)

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