Fantasia & Nuvole

di Francesco Grasso

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Moebius

Fantasia&Nuvole ha cercato, nella sua ormai biennale vita, di trattare le scuole internazionali del fumetto fantastico con atteggiamento imparziale, tentando di non favorire alcun paese a discapito di altri. Ciò nonostante, si è verificata una colpevole disattenzione verso una delle accademie più importanti e di più grande tradizione, quella transalpina.la vostra rubrica preferita dedica uno speciale (vita e opere) al personaggio più rappresentativo del panorama fumettistico (ma non solo) francese. Ci occuperemo infatti di Jean Giraud, in arte Moebius.

Chi è Moebius

Di lui dicono: è il Picasso del fumetto. Moebius, al secolo Jean Giraud, conosciuto anche come Gir, è un grande maestro visionario, un artista che ha saputo dipingere con straordinaria efficacia l'immaginario di fine millennio. Molti critici lo definiscono l'artista che ha cambiato il look alla fantascienza.

Sessant'anni, riservato, gentilissimo, Moebius ha legato il suo nome a un certo modo di interpretare il fumetto fantastico, esprimendolo attraverso tavole assolute, misteriose, metafisiche, simili a finestre spalancate su mondi e su dimensioni aliene.

Nella sua lunga carriera è stato illustratore, scenografo, collaboratore di progetti cinematografici (ultima fatica, Il Quinto Elemento di Besson), autore di animazioni al computer e, non ultimo, sceneggiatore.

Moebius è un artista totale, che ha sempre vissuto da protagonista gli stimoli del suo tempo; egli è l'archetipo del virtuoso disegnatore per propria scelta, l'esempio perfetto da citare in una discussione contro chi pretende che il fumetto sia solo un balocco per bambini. Moebius ha dimostrato che si tratta invece di un'arte: il fumetto, nelle sue mani, è stato un mezzo espressivo, come lo spartito per Mozart, la tavolozza per Matisse, il marmo per Michelangelo. Egli lo ha scelto e utilizzato mirabilmente, come un linguaggio. Attraverso la matita, il suo talento si è condensato sulla carta come rugiada.

Biografia

Jean Giraud nasce l'8 maggio 1938 a Nogent sulla Marna. Da tenera età frequenta una scuola dal motto seducente: "Se sai scrivere, sai disegnare".

Nel 1954 inizia a interessarsi di arti applicate. L'anno successivo illustra alcuni numeri della rivista Fiction. Le sue prime strisce appaiono sulle riviste Far-West, Sitting Bull, Fripounet e Marisette.

Nel 1961, su richiesta di Jijé, disegna parte de La Route de Coronado, un episodio del serial Jerry Spring. Due anni più tardi Jijé gli restituisce la cortesia partecipando al primo volume di una nuova serie, Fort Navajo, di cui Giraud firma la copertina.

Questo western, meglio conosciuto da allora in poi con il nome del suo eroe, il Tenente Blueberry, viene pubblicato a puntate sul settimanale Pilote. Ne è sceneggiatore Jean-Michel Charlier.

Blueberry diviene il primo grande successo di Giraud, e lo rende noto al grande pubblico. Si tratta di un classico fumetto di genere western, incentrato sulle avventure di un ottocentesco tenente di cavalleria dell'esercito degli Stati Uniti. Nonostante il taglio "classico", qualcosa già lascia intravedere il genio: a differenza dei fumetti western dello stesso periodo, Blueberry ha un'impostazione più dinamica, un taglio delle vignette sensibilmente cinematografico. L'idea è di rifarsi ai film d'azione perché, come dice lo stesso Giraud, - Per la mia generazione i film, specie i film americani, erano sinonimo di cultura, d'arte totale, di filosofia.

Nel 1973 Giraud comincia a firmare i suoi lavori con pseudonimi. In particolare, firma Gir alcuni episodi di Fort Navajo e di La Déviation, una storia dal tema più adulto e dalla lavorazione grafica più perfezionata. Dopo quasi un decennio di disegno "convenzionale", Giraud sente però che la sua espressione personale si sta facendo troppo angusta. - Stavo cercando qualcosa che mi permettesse di mantenere contatti con il resto dell'universo - dice l'artista, ripensando a quel periodo.

Quel qualcosa è un taglio radicale rispetto al disegnare cowboy e indiani delle Grandi Praterie. All'improvviso, Giraud scopre l'underground americano, Robert Crumb, il jazz, e capisce che "The times, they are a-changing". Decide così di cercare la sua via personale all'espressione, e diventa Moebius. Col nuovo pseudonimo (richiamante lo scienziato ideatore del nastro omonimo), Giraud comincia a firmare illustrazioni fantastico-oniriche per riviste francesi. Poi, nel 1975, si imbarca nell'avventura Metal Hurlant.

Questa rivista-culto (nota anche negli Stati Uniti col nome di Heavy Metal) è la fucina di quell'avanguardia figurativa che tra gli anni Settanta e gli Ottanta sconvolge l'universo del fumetto francese e poi europeo. Una scuola di disegnatori si batte in quegli anni contro l'egemonia degli sceneggiatori, che pretendono le storie a fumetti come "una casa con una porta per entrare". Perché invece non immaginare una storia, come dice lo stesso Moebius, "a forma d'elefante, di campo di grano, o di fiammella di cerino?"

Rompere con la tradizione, per i pionieri di Metal Hurlant (facciamo i nomi di Philippe Druillet, Jean-Pierre Dionnet e Bernardo Farkas) significa scomporre la narrazione, far esplodere l'ordine sequenziale per costruire non più trame sensate ma immagini, atmosfere, mondi, rinunciando ai legami logici tra vignetta e vignetta in favore di perturbanti visioni di alterità, di geometrie pure dipinte di non-colori. Trasgressione, per gli adepti di Metal Hurlant, è anche fabbricare un linguaggio visivo, sostituire alla materialità degli eventi il raffinato racconto del non-essere.

In Metal Hurlant i lettori francesi, e poi di tutto il mondo, scoprono in Moebius non solo un abile disegnatore e narratore di storie, ma anche un genio artistico. Moebius appare su questa rivista di culto con il personaggio di Arzach, e poi con il serial Le Garage Hermetique (il Garage Ermetico), due terremoti che scuotono il mondo del fumetto d'oltralpe.

The Long Tomorrow, una storia scritta da Dan O'Bannon e disegnata da Giraud, appare su Metal Hurlant nel 1977. In questo fumetto vi è una visione distopica dell'ambiente urbano che si può descrivere in due sole parole: Blade Runner.

In quello stesso anno, Giraud incontra Alexandro Jodorowsky, regista cileno (autore tra l'altro de La montagna incantata). Jodorowsky ha in programma di adattare al cinema il capolavoro di Frank Herbert, Dune, e chiama Giraud per disegnare la scenografia del suo film. Il progetto fallisce, ma la coppia Jodorowsky/Mobius si riforma nel 1978 per Les Yeux du Chat.

Nel 1980 Giraud e Jodorowsky realizzano L'Incal noir (L'Incal nero, vedi prossimo paragrafo), il primo volume delle Avventure di John Difool.

Nel 1984 Giraud si stabilisce negli Stati Uniti. Qui offre un'interpretazione personale di Silver Surfer, il supereroe galattico di Stan Lee. Nello stesso tempo ha modo di collaborare con James Cameron (al quale da il suo contributo per Abyss) e Ron Howard (con il quale realizza alcuni personaggi di Willow).

Negli anni 80, Giraud crea set e costumi per film di animazione, e nel 1985 viene insignito della più alta onorificenza francese per meriti culturali e artistici dal presidente Francois Mitterand.

Nel 1992 ritorna in Europa, dove ritrova Alexandro Jodorowsky, di cui disegna il romanzo Le Coeur couronné. Due anni dopo lo stesso Jodorowsky mette in versi, con un lungo poema esoterico, una serie di disegni erotici di Moebius.

L'Incal

Fumetto dal carattere esplicitamente mistico, L'Incal racconta le avventure di John Difool, detective privato di classe "R" e dei suoi compagni (il fedele gabbiano Deepo, l'amata Animah, Raimo, il Meta-Barone e una torma di personaggi minori).

Il mondo di John Difool è un lontano futuro, un'epoca barocca di alta tecnologia e di grandi contraddizioni. L'universo conosciuto (la razza umana si è diffusa per la Galassia, imbattendosi in specie aliene semi-senzienti e in nuove raffinate culture) è minacciato da un'entità malvagia e quasi onnipotente conosciuta col nome di Tenebra. Per fronteggiare il pericolo, una forza mistica dormiente da millenni si risveglia, incarnandosi in due donne-custodi (Animah e Tanatah) e in un cristallo dai misteriosi poteri (L'Incal, appunto). John Difool viene scelto, tra tutti i mortali, per generare (insieme ad Animah) l'Essere Supremo, la creatura destinata a salvare il cosmo: l'androgino Solune.

Raccontare in dettaglio la trama de L'Incal (complessa, ricca di storie parallele, di colpi di scena, di comparse intriganti) è oltre lo scopo di questo articolo. Ciò che preme è sottolineare la straordinaria valenza grafica di questo fumetto: Moebius riesce, nelle tavole dell'Incal, ad affinare il suo linguaggio visivo poco a poco, e a raggiungere gradatamente, quasi senza che il lettore se ne renda conto, vette di inaudita bellezza, dimostrando che l'arte visionaria che cercava all'inizio del suo cammino forse non era ancora definita, ma già abitava in fondo a lui.

L'Incal è dimostrazione di un tratto strardinario, geometrico ma al tempo stesso privo dei limiti del concreto, al contrario quasi metafisico, malinconico senza essere lezioso. Stati onirici, visionari filtrano dalle sue tavole. Barocchi paesaggi high-tech vengono accostati a panorami essenziali, raffiguranti terre di spoliazione e di assenze; varie rappresentazioni dell'idea del vuoto; giochi di simmetrie, lucidità e allusioni, territori dell'ombra e della fantasia assoluta. Questo è L'Incal. E molto di più.

Moebius e il cinema

"Chiunque può fare un film, ma non tutti possono fare un fumetto" disse una volta Moebius. Non potrebbe esserci una frase più adeguata a introdurre l'argomento: quello tra l'artista francese a il grande schermo, infatti, è stato un rapporto travagliato, ricco più di fallimenti e di problemi che di successi, al punto che questo paragrafo potrebbe intitolarsi "Moebius e la sfortuna", ovvero "Il cinema e le occasioni perdute di Moebius".

Come già accennato, la prima opportunità che Moebius ebbe di lavorare nel cinema fu quando aderì al progetto del regista cileno Alexandro Jodorowski, progetto che prevedeva un adattamento cinematografico di Dune. Fu il primo di una lunga serie di insuccessi: i finanziamenti del progetto terminarono quando l'artista aveva già finito di definire i set e i costumi personaggi. Una vera sfortuna. Del lavoro di Moebius sopravvisse solo il disegno delle "tute da sabbia", ripreso da David Linch per il suo successivo discusso kolossal.

Il progetto successivo di Moebius, Starwatcher, doveva essere il primo film di animazione prodotto in computer graphic 3D. Ma il produttore morì in un incidente stradale, e di li a breve si scoprì come la Compagnia di produzione avesse debiti per 85 milioni di franchi e fosse prossima alla bancarotta (si sospettò anche che l'incidente stradale del produttore non fosse stata una fatalità).

In seguito, come già detto, Moebius collaborò con la Walt Disney per Tron, con James Cameron per The Abyss e con Howard per Willow. La collaborazione con Hollywood, però non si concretizzò mai in un film interamente suo.

Nel 1990 la Soyuzmultfilm, uno studio di animazione russo, annunciò che stava portando sullo schermo Le Garage Hermetique. Ma quando l'Unione Sovietica si dissolse, il progetto seguì la stessa sorte. Altrettanto avvenne all'iniziativa analoga del famoso regista giapponese Kurosawa (nei suoi piani, Le Garage Hermetique avrebbe dovuto essere realizzato dallo stesso team di Akira). Tutto andò a monte: quasi una maledizione...

Toccò a Luc Besson sfatare la cattiva sorte, affidando a Moebius una parte importante nella realizzazione del suo Il quinto Elemento. Il kolossal fantascientifico del regista di Leon deve molto alla mano del disegnatore francese, e lo rivela nei paesaggi urbani, nei costumi dai personaggi, nelle scenografie, e soprattutto nella trama, un'evidente omaggio a L'Incal.

Attualmente Moebius sta lavorando con Ridley Scott alla realizzazione di un film di animazione girato in computer graphic, di cui l'artista francese cura anche la sceneggiatura.

Le visioni di Moebius sono approdate anche sui lidi del gioco elettronico. La Avatar Patners, la compagnia californiana che produce vrTrader, sta progettando di sviluppare una famiglia di giochi in realtà virtuale basati su l'universo di Le Garage Hermetique. Il progetto include home-games (per Sega, 3DO, IBM e Nintendo) e MUDs.

A proposito della computer graphic, è interessante ascoltare l'opinione dallo stesso Moebius.

- Ho cominciato a sperimentare la grafica al computer - dice l'artista - sull'Amiga di mio figlio. Mi sembra che il processo di disegnare al computer sia una forma di pura espressione grafica. Personalmente ne sono affascinato per l'apparente collegamento con l'inconscio. Noto che, dopo un po', si comincia a usare lo strumento grafico come se si fosse sonnambuli. Si viaggia quasi inconsciamente attraverso un'infinita e incredibile varietà di forme, di colori, per ore e ore. I computer rendono l'espressione artistica e l'espressione dell'inconscio una sola cosa. Un vero artista non viene confuso da queste infinite possibilità, perché egli impara a riconoscere, a sentire il momento in cui la sua opera sta per emergere.

Per quanto sia affascinato dalla computer graphic, Giraud non ha però nessuna intenzione di gettare i suoi pennelli e il cartoncino Bristol. - C'è ancora del piacere nel mettere una penna sulla carta - dice.

Non possiamo che esserne felici.

Bibliografia

(titolo originale e anno di prima pubblicazione) Le Bandard fou - 1974 Arzach - 1976 John Watercolor et sa redingote qui tue - 1976 L'Homme est-il bon? - 1977 Cauchemar blanc - 1977 Double Evasion - 1981 Le Garage Hermetique - 1989 The Long Tomorrow - 1989 La Citadelle aveugle - 1989 Escale sur Pharagonescia - 1989 Les Vacances du Major - 1990 Chaos - 1991 Chroniques metalliques - 1992 L'Homme du Ciguri - 1995

Con Alexandro Jodorowsky: Les Yeux du chat - 1978 L'Incal noir - 1981 L'Incal lumiere - 1982 Ce qui est en bas - 1983 Ce qui est en haut - 1985 La cinquieme Essence 1 - Galaxie qui songe - 1988 La cinquieme Essence 2 - La Planete Difool - 1988 L'Incal / Edizione integrale - 1994 Les Mysteres de l'Incal (con Jean Annestay) - 1989 La Folle du Sacre Coeur - 1993 Le Piege de l'irrationnel - 1994 Griffes d'Ange - 1994

Con Jean-Marc Lofficier ed Eric Shanower: Le Prince impensable - 1990 Les Quatre Royaumes - 1990 Le Retour du Jouk - 1991

con Jean-Marc Lofficier e Jerry Bingham: Les Terres Aleatoires - 1992 Le Seigneur d'Onyx - 1992

Con René Lalou: Les Maitre du temps - 1982 Tueur de monde - 1979 Starwatcher - 1986 Made in LA - 1988 Sur l'Etoile - 1983 (Edizione completa - 1990) Les Jardins d'Edena - 1988 La Desse - 1990 Stel - 1994 Quatre-vingt huit - 1990 Venise celeste - 1984 Le Bon Roi - 1994 Fusions - 1995 Le Mauvais Roi - 1995

Con Stan Lee: Silver Surfer - 1990 La Nuit de l'etoile (con Bati) - 1986 Ballades (sulle poesie di Francois Villon) - 1995 L'Alchimiste (testi di Paolo Coelho) - 1995 Les Histoires de Monsieur Mouche (testi di Jean-Luc Coudray) - 1994 Mockba - 1990

Con Jean-Michel Charlier (storie del Tenente Blueberry): Fort Navajo - 1965 Tonnerre à l'Ouest - 1966 L'Aigle solitaire - 1967 Le Cavalier perdu - 1968 La Piste des Navajos - 1969 L'Homme à l'etoile d'argent - 1969 Le Cheval de fer - 1970 L'Homme au poing d'acier - 1970 La Piste des Sioux - 1971 Général Tête Jaune - 1971 La Mine de l'Allemand perdu - 1972 Le Spectre aux balles d'or - 1972 Chihuahua Pearl - 1973 L'Homme qui valait 500 000 $ - 1973 Ballade pour un cercueil - 1974 Le Hors-la-loi - 1974 La Jeunesse de Blueberry - 1975 La Jeunesse de Blueberry 2, un Yankee nommé Blueberry - 1979 La Jeunesse de Blueberry 3, Le Cavalier bleu - 1979 Nez cassé - 1980 La Longue Marche - 1980 La Tribu fantôme - 1982 La Dernière Carte - 1983 Le Bout de la piste - 1986 Arizona Love - 1990 Mister Blueberry - 1995 Mississipi River - 1979

con sceneggiatura di Jean Giraud e Jean-Michel Charlier, disegno di William Vance: Sur Ordre de Washington - 1991 Mission Sherman - 1994

Disegno di Marc Bati , sceneggiatura di Jean Giraud: Le Cristal Majeur - 1986 Sur l'Ile de la Licorne - 1988 Le secret d'Aurelys - 1990 Les Immortels de Shin Kara - 1992

Disegno di Rossi, sceneggiatura di Jean Giraud: L'Homme de la Nouvelle Orléans - 1991 Le Crocodile Blanc - 1993 Tonnerre au Sud - 1995