- Assolutamente. - ribadì Zeb, fissandolo con aperto disprezzo - Lei è un incompetente. Disporre del Potere e non saperlo amministrare è la peggiore colpa di cui possa macchiarsi un uomo.

Lorenzi assunse un'espressione miserevole. - Potere? Quale potere? Sono stato abbandonato qui, senza nessuna direttiva né attenzione da parte dei miei superiori, e senza nessuna considerazione dai miei sottoposti. Vuole una prova? Immagino che voglia parlare con le maestranze, vero?

Premette il pulsante dell'interfono e si rivolse alla segretaria. - Maria? Per favore, può chiedere agli operai e ai tecnici di riunirsi davanti al mio ufficio tra dieci minuti?

- Ahò, e chiamateli da solo. - replicò la ragazza, con voce sgraziata e insofferente - E nun rompe' er cazzo, che ci ho da fa'. Ma te guarda 'sto stronzo

- Vede? - commentò mestamente Lorenzi - E' così con tutti. Perciò, se vuole il mio posto, si accomodi.

Zeb non si lasciò impressionare. - Lei, semplicemente, non ha le palle per il comando. - osservò, tranquillo - Non ha fatto il servizio militare, vero? No, non risponda, è evidente: non ha neppure la bandiera in ufficio... Ma non è colpa sua, gli uomini si dividono due categorie: chi è nato per comandare e chi per obbedire. Le femmine, si sa, riescono a distinguere subito, e si comportano di conseguenza. Lasci che le dia una dimostrazione io, adesso.

Aprì vigorosamente la porta e tornò nell'ingresso. Per un po', si sentirono solo colpi soffocati e qualche strillo femminile. Poi, le grida si mutarono in mugolii e gemiti soddisfatti. Qualche minuto dopo Zeb rientrò nell'ufficio, un po' spettinato e con la cravatta in disordine.

- Gli operai ci stanno aspettando nel cortile. - annunciò.

4

- Da oggi si volta pagina. - declamò Zeb, in piedi sull'improvvisato palchetto, studiando attentamente i volti di chi lo ascoltava - Non saranno tollerati scansafatiche e imboscati. Allo stesso tempo, chi lavora sarà doverosamente premiato. Vi prometto aumenti, anche raddoppi, di stipendio a chi rispetterà le scadenze e onorerà i compiti assegnatigli. Inoltre... Gli operai lo fissavano inespressivi. Alcuni scrutavano nervosamente l'orologio. Nessuno sembrava particolarmente scosso dal sermone. - Gli orari di lavoro saranno modificati in modo da...

Lo squillo acuto di una sirena interruppe il monologo. Zeb si voltò a cercare la fonte del disturbo: era un piccolo altoparlante sul tetto della casupola degli uffici. Scrollando le spalle, si accinse a proseguire a voce più alta. Tornò a rivolgersi agli operai.

E restò a bocca aperta. Nel breve istante in cui aveva distolto lo sguardo, il cantiere sembrava aver letteralmente inghiottito il proprio personale. Lo spiazzo era totalmente deserto, e neppure in lontananza si scorgeva nessuno.

Inarcò un sopracciglio all'indirizzo di Nat, che allargò le braccia. - Non ho avuto il tempo di fermarli, capo. - confessò - Mai visto nessuno correre così.

- Era la sirena di fine turno. - mormorò Lorenzi - Gli operai preferirebbero essere legati allo spiedo e rosolati a fuoco lento piuttosto che rimanere al lavoro un secondo più del dovuto.

- Anche questo cambierà. - ribatté Zeb. - Quando arriveranno i primi premi produzione speciali, tutti faranno a gara per fare gli straordinari.

Il capocantiere scosse la testa. - Non ci conti. Per gli abitanti di questa città il peso della busta paga non ha grande interesse. L'importante è non lavorare.

Zeb e Nat sgranarono gli occhi. - Che sciocchezza. Il denaro interessa tutti.

- Qui a Roma è assolutamente al secondo posto. - insistette Lorenzi.

- Comunque abbiamo altri mezzi per motivare i lavoratori - intervenne Nat - Pensi che potremmo utilizzare la metodologia ergonometrica Fisher-Brass, capo?

- Senza dubbio.

- Di che state parlando? - s'informò Lorenzi.

- La Fisher-Brass consiglia di dividere i dipendenti in squadre e di assegnare a ogni gruppo di lavoro almeno una giovane impiegata carina e disponibile. - spiegò Zeb - Operando in questo modo, nella maggioranza dei casi la percentuale di assenteismo raggiunge rapidamente lo zero.

- Uhm... credo che qui a Roma abbiano tentato qualcosa del genere negli enti statali. - commentò cupamente il capocantiere - In Istat, mi sembra. Ma non è servito a molto

- Lei è un maledetto sfigato disfattista. - brontolò Zeb - Vedrà che da domani sarà già un'altra musica.

L'indomani mattina, metà dei dipendenti del cantiere spedirono certificato medico e non si fecero vedere; l'altra metà giunse al lavoro con entrambe le braccia ingessate. Zeb pretese di controllare le radiografie, ed effettivamente risultò che tutti avevano gli arti superiori fratturati. Lorenzi commentò che aveva visto fare anche di peggio pur di non lavorare, ma Zeb ribatté che erano sciocchezze.

Il giorno successivo, i tecnici di laboratorio addetti al generatore di atmosfera Zockaira restarono chiusi nella camera stagna, e ci volle l'intera giornata per liberarli. Quando Zeb fece saltare col laser l'ultima porta blindata e li raggiunse all'interno, li trovò placidamente intenti a una partita di tresette, e alquanto scocciati di essere stati salvati così presto.

Alla fine della prima settimana, i contabili dell'amministrazione ammisero di aver inavvertitamente danneggiato il computer centrale, e che l'intera documentazione di progetto, compresi gli ordini di servizio, era andata perduta. Immediatamente gli impiegati incrociarono le braccia pretendendo una nuova copia scritta, debitamente protocollata, dei rispettivi incarichi. Zeb dovette riportarli al lavoro minacciandoli con le armi, ma la produttività, se possibile, scese ancora.

- Voi non vi rendete conto! - gridava Zeb a tutti gli operai che incrociava - Dobbiamo impegnarci a fondo! Stiamo lavorando al progetto più importante della storia dell'umanità. Grazie a noi avverrà il primo contatto con una razza aliena!

- E 'sti cazzi. - rispondevano invariabilmente tutti, per poi allontanarsi sotto il suo sguardo perplesso.

Zeb chiese spiegazioni a Nat. - Che significa "esticazzi"?

- Non saprei, capo. - rispose l'altro, confuso - Dev'essere qualcosa di simile al Tanstaafl che usano a Luna City.

- Lo stesso concetto?

- No, credo che esprima disinteresse totale e assoluto. Un atteggiamento mentale veramente radicato, da queste parti.