Lo specchio e la pistola è un racconto di Alex Tonelli uscito sotto la firma di Logos nell'iterazione 04 di NeXT, la rivista del gruppo connettivista che dal 2005 pubblica articoli, racconti e versi di fantascienza. Il lavoro di Tonelli è uno dei più letterari e, penso di poter dire, anche più emblematici della narrativa offerta dalla fanzine con cadenza trimestrale. L'autore vi affronta una tematica di frontiera della speculazione scientifica e filosofica com'è il suicidio quantistico, adottando un approccio molto teatrale. L'argomento, proposto per la prima volta dallo scienziato Hans Moravec nel 1987 e poi sviluppato da Max Tegmark sul finire degli anni Novanta, è quello che si definisce un esperimento mentale e cerca di dimostrare, attraverso l'interpretazione multi-mondo della meccanica quantistica, l'immortalità della coscienza. Il tema ha alimentato un prolifico filone fantascientifico, che spazia dal Dan Simmons dello stupendo romanzo Gli uomini vuoti (The Hollow Man, 1992, recentemente ristampato da "Urania") al bel film di Christopher Nolan The Prestige (2006, tratto da un romanzo del 1995 di Christopher Priest).

Nel racconto di Tonelli, che è anche collaboratore di Fantascienza.com, il protagonista descrive in prima persona le ragioni che lo hanno condotto a suicidarsi e descrive l'evento stesso del suicidio, che si configura alla fine come una sorta di rinascita, un tentativo estremo e paradossale di concedersi una seconda possibilità. Si tratta, in gran parte, di un monologo: un espediente coraggioso, che trasforma la narrazione in un sottile gioco di equilibrismo sul filo del paradosso.

Probabilmente è stata proprio questa impostazione drammatica a catturare la curiosità del regista Alberto Rizzi, che al termine di un lavoro di adattamento durato diversi mesi ne ha ricavato un ottimo cortometraggio. L'opera ha una durata di poco più di 4 minuti ed è interpretata da Riccardo Braggion. Buon ritmo, cura per la fotografia e la messa in scena, lavoro di sintesi ineccepibile, costituiscono gli ingredienti del corto, che riesce a meritarsi in questo modo un posto di primo piano nelle molteplici attività che gravitano nell'orbita del Connettivismo.