È già uscito negli USA Ant-Man and The Wasp, seguito di Ant-Man.

Il film non ha esordito con il “botto” come i precedenti film del Marvel Cinematic Universe, ma comunque con discreti risultati. Al momento in cui scrivo si è attestato su circa 300 milioni di dollari, di cui quasi 150 in casa. E ancora mancano mercati europei di discreta importanza come Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia tra gli altri, nonché Cina e Giappone.

Nel nostro paese arriverà il 14 agosto.

Tra i confermati del cast tecnico c’è il regista Peyton Reed che, se per il primo film era subentrato a lavorazione iniziata, rilevando da Edgar Wright la regia, questa volta è stato al lavoro fin dall'inizio della produzione. Di seguito vi riportiamo alcune dichiarazioni sul film da parte del regista e di alcuni componenti del cast produttivo e tecnico, pubblicate negli scorsi mesi su Marvel.com.

Realizzare un sequel

Il suo approccio al seguito è diretto:

Quando fai un sequel o un film successivo, mi piacciono sempre quelli in cui il punto di partenza dei personaggi è diverso da quando li hai lasciati.

E aggiunge:

So che chiunque abbia fatto una seconda puntata di qualcosa si riferisce a L'Impero Colpisce Ancora come migliore esempio.

Da bambino – avevo sedici anni quando uscì quel film – e l'ho adorato… siamo stati balzati in avanti. Gli eroi sono da qualche altra parte adesso e il pubblico deve in qualche modo recuperare ciò che sta succedendo e quello che è successo, ha detto Reed. Sono andati avanti come personaggi, ma anche come situazioni ed era quello che volevamo davvero fare.

Il punto di partenza per Scott Lang 

Reed ha spiegato come quella parte di questo salto temporale abbia a che fare con Ant-Man reclutato per una missione molto speciale:

Dovevamo tenere conto di quello che è successo a Scott Lang nel breve periodo in cui è coinvolto in Civil War. Non potevamo ignorare quegli eventi.

Quale trama per Ant-Man and The Wasp

Per quanto riguarda lo sviluppo della storia, Reed è stato pesantemente influenzato da alcuni dei suoi film preferiti con storie in fuga.

Abbiamo iniziato a pensare a quello che sarebbe stato in Ant-Man and The Wasp e del tipo di film che volevamo fare.

Reed ha aggiunto di volersi ispirare a film ambientati in movimento, in fuga, come Fuori orario e Fuga di Mezzanotte, mescolandolo a tematiche da road movie.

Un altro elemento fondamentale è stato l'inserirsi correttamente, con un film di ricerca e salvataggio, in una linea temporale ben definita come quella del Marvel Cinematic Universe.

Reed ha intuito la possibilità che Janet van Dyne viva nel regno quantistico, dando il tono al film.

È una cosa impossibile, scientificamente, ma anche se c'è urgenza e forse c'è una finestra temporale possibile, devono farlo, ha aggiunto Reed. Si parla di riunire le persone, le cose, tutto ciò di cui hanno bisogno per farlo.

Nel primo film, in realtà il ritmo era più simile a quello di un heist movie e questo voleva essere un po' più alla Elmore Leonard, spiega Reed. Abbiamo i cattivi, antagonisti, ma anche ostacoli posti davanti ai nostri eroi che li bloccano nei loro obiettivi.

Il produttore Stephen Broussard. aggiunge

Una delle prime cose che scopriremo è cosa sia successo a Scott Lang dopo Captain America: Civil War, quando coinvolto dal Capitano nello scontro con il gruppo di Iron Man, ha dovuto sacrificarsi per la squadra.

All’inizio del film, spiega Broussard, Lang è agli arresti domiciliari. Ha il braccialetto elettronico e non può lasciare il suo appartamento.

Convive con Luis e cerca solo di stare in riga per le ultime ore della sua condanna. Dopo le quali sarà un uomo libero, prosegue Broussard, Libero di vivere la sua vita, come padre di sua figlia.

Ovviamente, non ci sarebbe un film se qualcosa non andasse storto dando inizio all’avventura.

Il primo film era un heist movie, ossia un film basato sul concetto di “colpo grosso”, in cui una banda organizza un piano meticoloso.

Broussard spiega in sintesi che per ogni film Marvel la prima domanda che la produzione si pone è quale genere si voglia esplorare. Il film di rapina è uno di questi, mai trattato prima nel MCU. Anche se Broussard non è convinto che si tratti di un genere a sé stante, individua in questi film

un momento in cui le cose vanno male e gli eventi vanno fuori controllo.

L'influenza di film come Go – Una notte da dimenticare e Tutto quella notte (negli USA Adventures in Babysitting è un autentico cult movie) si è rivelata essere l'ispirazione di cui aveva bisogno Broussard.

Un’altra idea forte è stata l’idea che non l’antagonista non dovesse essere per forza l’”arcinemico”, ma che ci fossero diversi personaggi in conflitto con i protagonisti.

Volevamo popolare questo film di molti antagonisti. Non solo criminali o super-criminali, ma veri e propri ostacoli sul cammino. Ciascuno con le proprie intenzioni, con il suo percorso. Non cercano di dominare il mondo ma stanno chiaramente ostacolando i nostri eroi.

È come se i personaggi fossero in una specie di cerchio cercando di andare da qualche altra parte scontrandosi nel mezzo. È stata una grande ispirazione per il tipo di tono e la struttura che potevamo dare a questo film, ha concluso Broussard.

Il nuovo ruolo di Hope

Peyton Reed è inoltre molto chiaro su quale sia il significato del titolo: Fin dall'inizio, e in particolare quando abbiamo deciso che questo film sarà Ant-Man and The Wasp e non Ant-Man with The Wasp, quindi che è importante raccontare le storie separatamente e investire in ciascuna.

Hope sarà impegnata in una missione separata da Scott, di importanza vitale, ha anticipato Reed.

È la sua missione. Non è la missione di suo padre. Hank e Hope stanno lavorando insieme, ma è davvero Hope a guidare la carica e questa è stata una cosa importante quando abbiamo iniziato a parlare di quello che stava succedendo e dei motivi di questa missione. Potrebbero esserci alcuni punti in questo film in cui lei vede Scott come una responsabilità, spiega il regista.

Reed ha inoltre dichiarato che vedremo mescolate le dinamiche del film d'azione a due con quelle della commedia romantica.

Inoltre fondamentale per Hope sarà la ricerca della madre, Janet Van Dyne, perduta nel Regno Quantistico.

Le tute di Ant-Man and The Wasp

Un parte importante dei film sui supereroi è affidata ai loro costumi.

La resa di un costume disegnato nei fumetti ha sempre rasentato il ridicolo, pertanto devono sempre essere effettuate delle modifiche.

Tra i ritorni di Ant-Man e The Wasp c'è quello del costumista Ivo Coveney che già ha lavorato al primo Ant Man dei Marvel Studios, e ha trovato l'esperienza così gratificante che è stato ben lieto di tornare per il secondo film.

Se per affermazione dello stesso costumista, la prima tuta di Ant-Man era molto semplice, la combinazione di un completo da moto con elementi futuristici.

Quando guarderete il casco, noterete che è più sofisticato, spiega il costumista, È un enorme cambiamento rispetto a quello che abbiamo fatto in Capitan America: Civil War. Questo è più raffinato e definito, migliorato.

Il costume di Wasp

Per quanto riguarda la stessa Wasp, i primi la concept art non era molto funzionali, con un costume realizzato interamente in pelle.

Molto spesso quando arriva un concept, gli artisti realizzano lavori bellissimi, ma non sempre capiscono perfettamente il corpo umano e come funziona, spiega Coveney. Quindi, non appena guardo un concept del genere, pensando solo: 'come si potrà muovere?' Questi sono il tipo di problemi che abbiamo di solito. Se faccio indossare una tuta completamente di pelle, non ci si potrà a muovere.

L'attrice Evangeline Liily ha collaborato attivamente con il reparto costumi.

Quando vedi Evangeline indossare la tuta è meravigliosa. E lei ama esserci dentro. È stata una tale gioia lavorare con lei, così consapevole del proprio corpo, e che ha lavorato con noi fino in fondo, ha spiegato Coveney. Abbiamo fatto cinque o sei prove costume, ognuna delle quali lunga due o tre ore, per essere certi che funzionasse.

C'è qualcos'altro di speciale nel costume aggiornato di The Wasp. I toni giallo lucido della tuta hanno il loro nome personalizzato:

Qualcuno ha commesso l'errore di inventare il termine gilver, una sorta di miscela di oro e argento, ha continuato Coveney. Appena alla produzione lo hanno saputo è stato deciso che tutta la tuta doveva essere gilver.

La fatica di essere un supereroe

Proprio come quelle dei veri supereroi, le tute subiscono l'usura quotidiana.

Sì, abbiamo fatto anche le riparazioni, ha rivelato Coveney. È quello che abbiamo fatto per Paul: prima realizziamo un completo da eroe, poi, dopo un paio di settimane, lo usiamo per la controfigura perché inizia ad allargarsi e a sformarsi.

Coveney, ha spiegato che se nel precedente film ha realizzato 19 tute, per Ant-Man and The Wasp ha superato le 50, tra tutti i personaggi coinvolti.

Le scenografie e gli ambienti di Ant-Man and The Wasp 

Cosa ci aspetta in Ant-Man and The Wasp che non abbiamo visto in Ant-Man?

A giudicare dalla produzione, non sarà solo un raddoppio degli eroi, ma anche nuove opportunità di vedere le tecnologie di Hank Pym all’opera e di dare uno sguardo più approfondito al Regno Quantistico.

La tecnologia Pym è stata realizzata con molti oggetti di risulta, ha spiegato nuovamente Broussard. Pertanto noterete che non è un miliardario come Tony Stark, e deve accontentarsi delle risorse a disposizione.

Broussard ha avuto il tempo di spiegare come giocare con l'imprevedibilità della scala non si riferisce solo ai set per il film, ma all’idea stessa di restringersi nel regno quantistico.

Se potessi andare laggiù, scopriresti un altro mondo. E se potessi continuare, forse troveresti altre cose, spiega Broussard. E tornando su, vedresti le cose al nostro livello in modo completamente diverso. È una nuova frontiera cui parlare. È una specie di nuova porta divertente da aprire nel MCU.

La nuova frontiera del Regno Quantistico ha avuto bisogno di effetti speciali visivi sono stati fondamentali per raccontare la storia di questo film, le cui sfide sono state spiegate dalla VFX Supervisor Stephane Ceretti che ha spiegato che l’obiettivo è stato di superare gli ottimi risultati del primo film con il micro mondo a dimensione di formica, migliorando le techiche di ripresa per per ottenere il massimo del fotorealismo.

Vogliamo evolverci e ottenere un'esperienza ancora più coinvolgente in questo film. Peyton vuole davvero provare a portarci più avanti, ha spiegato Ceretti. Stiamo cercando di realizzare qualcosa di diverso e originale, non solo nell’aspetto dei luoghi, ma anche di come li filmiamo e li rendiamo visivamente.

Gli effetti speciali sono molto importanti in questi film. Ancora di più se la miniaturizzazione e l’ingrandimento devono servire a creare sia momenti comici che drammatici.

Per Ceretti poi è importante che nel processo si trovi il giusto compromesso tra effetti speciali e la trama.

Un equilibrio che è parte essenziale della narrazione.

Quando lo troviamo poi lo perfezioniamo, lo affiniamo raggiungendo il risultato che ci piace. Ci vuole solo un po’ di tempo, ha concluso.

Il laboratorio di Hank Pym 

Ad occuparsi della resa visiva delle tecnologie di Hank Pym ini Ant-Man and The Wasp è stato, lo scenografo Shepherd Frankel.

Un ambiente importante, per cominciare, è il laboratorio di Hank Pym

Abbiamo pensato che sarebbe stato bello per lui nascondersi in bella vista. Quindi, quando stavamo parlando del tipo di struttura che doveva servire al suo arco narrativo – che è quello di riunire la sua famiglia – abbiamo pensato che avesse bisogno di una struttura per farlo, e non volevamo che fosse un laboratorio comune, o simile a quello di Tony Stark, spiega Frankel. Volevamo ricostruire l’Hank Pym che conosciamo, il cui periodo di gloria è stato negli anni '70 e '80 – quando era un Vendicatore – e quando era lavorava per lo SHIELD. Anche se la sua lealtà era verso la scienza, la fisica e l'ingegneria.

Il team di scenografi ha usato l'amore per la scienza di Pym come ispirazione per molte interpretazioni del laboratorio.

Potrebbe creare una struttura che ha tutto ciò di cui ha bisogno al suo interno… ma può nascondersi in bella vista, continua Frankel. Dopo averlo immaginato molto simile a quelli dello SHIELD, di Tony Stark o degli Avengers, abbiamo pensato: ‘aspetta, questa non è la nostra trama!’ Frankel si è rivolto quindi alla normale vita di tutti i giorni come ispirazione. Abbiamo iniziato a parlare degli edifici dove vi recate ogni giorno che non notate mai, ha spiegato. Posti come lo studio del commercialista, uno studio dentistico o di un dermatologo.Questa idea di dissimulazione era la svolta che Frankel stava cercando. Pensavamo che fosse un modo molto bello creare un edificio del quale ti dimentichi, e che quando lo vedi pensi sia sempre stato lì. Quindi pensando ad Hank Pym come ingegnere, l'idea è che ha creato un edificio in cui può usare la sua tecnologia di riduzione. E, ridurlo e metterlo in un parcheggio, e spostarlo quando vuole.

Hank Pym non ha bisogno della scienza delle Stark Industries per fare il suo lavoro. È un professore, uno scienziato, un ingegnere e un fisico, ha ribadito Frankel.

Gli dai una scatola di roba e lui può incollare le cose insieme, assemblare le cose, perché cerca costantemente di capire come fare quello che deve fare.

La scelta degli ambienti di Ant-Man and the Wasp 

Sotto la direzione del regista Peyton Reed, l'idea di una eventi che si svolgono in una quantità limitata di tempo è stata anche una guida per le scenografie.

La trama di un’unica brutta notte è un ottimo riferimento, come in film tipo Prima di mezzanotte. Come si risolve tutto in un determinato periodo di tempo? Perché questo crea urgenza, e l'ostacolo contro cui combattono costantemente, ha spiegato Frankel.Il tempismo è tutto, specialmente quando si tratta di dare il tono al film. Una delle prime cose che facciamo in un film è conoscere l’ora di ogni azione e la cronologia degli eventi, perché aiuterà a influenzare e ispirare la scelta dei luoghi, ha rivelato Frankel. Quello che viene stato girato di giorno, di notte, al crepuscolo. Quindi approfittare delle ore critiche, avere la posizione, o il set, collegato al momento emotivo per cui siamo lì è una cosa fondamentale.Non andiamo mai di notte nei luoghi in cui gireremo durante il giorno. O viceversa. Se trovi un luogo fantastico di giorno, riprenderlo di notte non ha senso. Vogliamo che la location sia legata al tono emotivo del momento, ha concluso.