Il grande scrittore americano Ray Bradbury ha immaginato un futuro in cui leggere libri è un reato per il quale si può essere tranquillamente arrestati, ma non solo. I libri vengono bruciati e a tal scopo c’è un adeguato corpo dei vigili del fuoco, in questo caso sono vigili nell’appiccare il fuoco ai libri. Lo avete capito: stiamo parlando di quel capolavoro che è Fahrenheit 451. È fantascienza. Quel futuro speriamo che non arrivi mai, anche se nel recente passato dell’Europa qualcuno i libri li ha veramente bruciati. Ma se in un prossimo futuro i libri non verranno bruciati, il loro destino sembra comunque segnato: spariranno a favore dell’e-book, o di altre diavolerie che da qui a cinquant’anni l’uomo saprà inventarsi. Non sparirà del tutto, certo. Qua e là ci sarà ancora chi collezionerà quello strano oggetto fatto di carta, dall’odore di colla e inchiostro e pieno di parole scritte. Ma tutti avranno la propria biblioteca virtuale. Fantascienza? Si, forse, ma non troppo. Alcuni fatti ci inducono a pensare che prima o poi il libro potrebbe sparire, almeno come oggetto di massa.

Primo fatto. Durante lo scorso natale, sul sito di vendita Amazon.com, punto di riferimento per chi vuole comprare libri on-line, sono stati venduti più e-book che libri di carta. Il Kindle, il lettore e-book di Amazon, è stato tra i gadget tecnologici più richiesti.

Come se non bastasse, oltre al fatto che sul mercato esistono già altri dispositivi in grado di leggere e-book, Apple ha lanciato l’IPad che – tra le tante cose a cui serve – è anch’esso in grado di leggere libri e di immagazzinarne una gran quantità. Una biblioteca da portare sempre con sé.

Poi c’è Google Ricerca Libri (lo dico in italiano che fa meno paura di Google Book Search) dove nella homepage si legge: “La missione di Google è organizzare le informazioni a livello mondiale, ma la maggior parte delle informazioni non è ancora disponibile online. Con Google Ricerca Libri cerchiamo di mettere il contenuto dei libri dove è più facile trovarlo, ovvero nei risultati della ricerca di Google”.

Detto in altri termini, nelle intenzioni di Google si vuole creare la più grande e completa biblioteca online, digitalizzando libri e riviste e rendendoli accessibili a tutti. Le polemiche su questo progetto, innescate da parte degli editori sono all’ordine del giorno, ma qui non c’interessano. Piuttosto ci chiediamo: e quando non ci saranno più libri da digitalizzare, cosa succederà?

Anno 2068. I libri sono tutti digitali, si possono leggere direttamente nella propria mente. Basta inserire il titolo nel motore di ricerca interno della nostra memory disk (è così che nel futuro verrà chiamata la nostra memoria) e sulla retina comparirà il libro. Volendo si potrà anche acquistarlo, basta richiamare Internet (si chiama ancora così?), sempre direttamente nella nostra mente, e fare click qui e poi qui e il gioco è fatto. Con circa 12 DigitalCrediti potete comprare la vostra personale copia di Fahrenheit 451 di Ray Bradbury e, volendo, il nostro olfatto potrà anche sentire un po’ di profumo di carta: è compreso nel prezzo. Per l’emozione di tenere fra le mani un libro, stiamo ancora lavorando.

Più realisticamente, il futuro del libro potrà essere più o meno questo. I libri saranno davvero tutti digitalizzati: il processo è in atto e sarà irreversibile. Ognuno potrà accedere a qualsiasi libro digitalizzato, in qualche caso gratuitamente, nella maggior parte dei casi a pagamento. Chi vorrà però potrà farsi stampare la propria copia dalla libreria sotto casa. Costa poco. È un servizio realmente già esistente in alcune grandi librerie americane. Infine, ci sarà una sparuta minoranza di lettori/collezionisti che andrà a cercare un libro stampato alla vecchia maniera, con la copertina logorata, qualche pagina strappata e dal colore giallo. Tra questi, siamo sicuri, ci sarà anche un appassionato di fantascienza. Forse, più di uno.