L'anno scorso, col finire dell'inverno, arrivava in Italia grazie alla meritoria attenzione di Urania il libro di un veterano della fantascienza a lungo dimenticato, almeno qui da noi. Il nome dell'autore probabilmente non diceva molto allora e forse non dice molto nemmeno oggi, in un panorama di solito distratto come quello nostrano: M. John Harrison. Il libro, intitolato Luce dell'universo (dispersivo, specie se confrontato con il ben più compatto originale: Light), ottenne un'accoglienza incerta: alcuni gridarono al capolavoro, altri restarono disorientati di fronte all'esuberanza stilistica e al tripudio di inventiva di Harrison. Probabilmente è ancora presto per tirare le somme, e approdare a una conclusione definitiva sull'influenza che quel libro sta esercitando tutt'ora sull'evoluzione del genere verso il cosiddetto filone postumanista. Ma se Luce dell'universo non ha potuto bissare agli ultimi Premi Italia (dove era finalista) il successo del James Tiptree Award, il suo autore potrà consolarsi con il suo ultimo lavoro.

Nova Swing, seguito ideale di Luce dell'universo, ha infatti vinto l'Arthur C. Clarke Award, un riconoscimento tributato al miglior libro di fantascienza pubblicato lo scorso anno nel Regno Unito. Risultato tanto più sorprendente se si tiene conto che il romanzo è uscito (per i tipi di Gollancz, editore che merita almeno una menzione d'onore per la sua ammirevole lungimiranza) solo lo scorso novembre. Questo premio è quindi una sorta di battesimo di fuoco, dopo la finale ai BSFA Awards che videro poi spuntarla Jon Courtenay Grimwood con End of the World Blues. Grimwood era tra gli altri cinque finalisti anche al Clarke Award, ma stavolta a venire fuori è stato il romanzo di Harrison, "la coscienza sporca della fantascienza" come è stato definito da Roy Kaveny dalle colonne dell'autorevole Independent. "Più che un seguito di Light" ci tiene a precisare il suo autore, "Nova Swing è un romanzo indipendente ambientato nello stesso universo narrativo". I curiosi possono godersi qualche pagina del primo capitolo accedendo direttamente al sito web di Harrison dal link riportato qui sotto tra le Risorse in rete. Faranno comunque bene a non lasciarsi avvolgere troppo dalla perfetta atmosfera noir che vi si respira, visto che almeno al momento non si hanno notizie di editori italiani interessati al libro.

L'annuncio è stato dato il 2 maggio scorso a Londra, in occasione di una cerimonia tenutasi nella cornice dello Sci-Fi London, il sesto festival internazionale del film fantastico e di fantascienza. Il premio, lo ricordiamo, porta il nome del padre storico della fantascienza moderna inglese, che lo istituì con il proposito di promuovere il genere. Questo - potrebbe suonare strano ma è la verità - accadeva in Gran Bretagna 20 anni fa. I risultati, oggi, sono sotto gli occhi di tutti. Un premio alla saggezza andrebbe adesso tributato allo stesso Arthur C. Clarke, vera leggenda vivente della fantascienza.