Conosciuto principalmente per i sui romanzi, Vernor Vinge ha scritto anche un certo numero di racconti, che vengono ora pubblicati, in due volumi, dall'Editrice Nord.

Il primo, Vernor Vinge Tutti i racconti / 1, raccoglie undici racconti, preceduti, e a volte seguiti, da un commento dall'autore, fornendo una panoramica sugli inizi di una carriera letteraria decisamente interessante.

Corri, Norman, corri!

Credo che questo racconto sia stato ben definito dalla sorella di Norman, che disse "A parte lo scimpanzé, il resto mi sembra abbastanza noioso".

Si tratta del primo racconto del nostro, scritto nel 1962, e come molte opere prime ha parecchi difetti, anche se, probabilmente, John W. Campbell intravide le potenzialità di Vinge e acquistò il racconto per Analog.

Il complice

Un racconto interessante, anche se lo stesso Vinge afferma trattarsi di una curiosa mescolanza di intuizione e previsioni sbagliate.

Certo, dopo quaranta anni è facile capire che le cose non sarebbero potute andare in questo modo, ma nel 1967 il futuro di una certa branca dell'informatica era ancora oscuro.

Il mercante e l'apprendista

Un racconto scritto in collaborazione con la moglie Joan, con la quale Vinge rimase sposato dal 1972 al 1979, anch'essa apprezzata scrittrice di fantascienza.

Credo che non sia difficile individuare il punto in cui è avvenuto il passaggio del testimone tra marito e moglie, anche perché il personaggio principale subisce una trasformazione che stona un po'.

Il prezzo della libertà

Un racconto strano, ambientato in un mondo postatomico dove la civiltà ha raggiunto un livello paragonabile a quello anteguerra, ma nuove forme sociali si sono aggiunte alle vecchie.

Il problema è che questa nuova società non è molto credibile, anche se una delle cose più improbabili, serve per un grosso colpo di scena, a parte questo il racconto non è male.

Campo lungo

Un racconto singolare, che corre verso la risolutiva frase finale, corto e piacevolmente intrigante, la missione di una sonda automatica il cui vero scopo si svela poco a poco.

Evitate di leggere l'introduzione, potrebbe fornirvi troppi indizi e farvi arrivare troppo presto alla verità.

Apartheid

Un racconto notevole, ma sfortunatamente reso inverosimile dai fatti successi dopo il 1964, anno in cui venne scritto.

Il mondo in cui è ambientato, sorto dopo una guerra che ha distrutto l'emisfero settentrionale, tornerà nel successivo racconto dell'antologia.

Vittoria per abbandono

Un racconto interessante, dove Vinge prova a immaginare una società aliena con una forma di governo (?) davvero stravagante.

E che secondo me non potrebbe affatto intraprendere l'esplorazione dello spazio.

La giostra del tempo

Uno splendido racconto, ambientato nello spazio ma molto legato alla situazione terrestre, dove un impero nato da una guerra atomica opprime e soffoca ogni possibilità di espansione.

Il desiderio di libertà e quello della vendetta salderanno una strana alleanza per ridare all'umanità una possibilità di rompere le sue catene.

Paura della bomba

Curiosamente Vinge non propose subito questo racconto a Campbell, ricevendo diversi rifiuti da altri direttori, e quando, dopo sette anni, si decise ebbe la sorpresa di vederlo acquistato al volo.

Avrebbe dovuto capire che questo tipo di storie era quello che voleva il granitico direttore di Analog.

E si, come dice lo stesso Vinge questo racconto è debole.

La fiera della scienza

Un racconto su un affascinante pianeta senza sole, dove la vita si è sviluppata grazie ai vulcani, e dove la popolazione vede l'infrarosso.

Un posto tutto sommato piacevole, ma tutte le cose belle prima o poi devono finire.

La gemma

Un ottimo racconto, senza più ambientazioni postatomiche o spaziali, solo una ragazzina, sua nonna e un mistero.

Vinge traccia, nel commento, la trama di un possibile seguito, che non mi dispiacerebbe affatto leggere, un giorno o l'altro.

Devo dire che mi aspettavo di più da questa antologia, dove si trovano fianco a fianco racconti ottimi e meno validi, ma credo che sia naturale quando si raccolgono tutte le storie di un autore una certa discontinuità.

Vinge, autore di romanzi famosi nonché della teoria della singolarità, dove postula che l'umanità riuscirà a creare un'intelligenza sovrumana e, a seguito di questo, si estinguerà, non sembra totalmente a suo agio con i racconti, quasi gli mancasse lo spazio per sviluppare le trame grandiose alle quali ci ha abituato.

La raccolta resta comunque di buon livello, anche le storie meno riuscite contengono spunti interessanti, per chi non avesse letto nulla di questo autore un buon inizio, per gli altri l'occasione di scoprire il suo percorso artistico.

Vernor Vinge è nato nel 1944 nel Wisconsin, ha iniziato a pubblicare fantascienza nel 1965, arrivando al successo solo nel 1981 con il romanzo Il vero nome ma soprattutto con Universo incostante, vincitore del premio Hugo 1992, e con il prequel Quando la luce tornerà, trionfatore nel 2000.

Lo scrittore ha vinto il prestigioso premio altre due volte, nel 2002 con Tempi veloci a Fairmont High e nel 2004 con Gli invasati.

Dal 2002 Vinge si dedica totalmente alla scrittura, dopo aver lasciato la cattedra di insegnante all'università di San Diego.