Sabato 1 settembre a Yokohama, in Giappone, dove quest'anno si è tenuta la prima Worldcon asiatica della storia, sono stati assegnati i premi Hugo 2007. Curioso l'aspetto del premio consegnato quest'anno ai vincitori; il premio Hugo è tradizionalmente una statuetta rappresentante un razzo, ma l'organizzazione può sbizzarrirsi nell'inventare i più strani piedistalli. Quest'anno il premio ospitava addirittura un'altra statuetta, rappresentante una sorta di soldatino giapponese (aggiornamento: ci segnalano che si tratta di Ultraman, un supereroe di varie serie televisive giapponesi per ragazzi: sembrava una "faccia" familiare!).
Tra i vincitori torna il grande Vernor Vinge - col quale proprio in questi giorni abbiamo pubblicato un'intervista, www.fantascienza.com/magazine/servizi/9796 - al suo quinto Hugo: un dilettante in confronto a Charles N. Brown di Locus e a David Langford che sono ormai abbonati al premio da decenni.
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3 commenti
Aggiungi un commentoUltraman... non "un soldatino giapponese".
E' un personaggio piuttosto noto, nell'ambiente - ci ha fatto persino un documentario la BBC.
Interessante notare invece - ma non se ne fa menzione da nessuna parte - che l'Italia brillava per la sua assenza a Yokohama.
C'era solo Massimo Soumaré, autore e traduttore torinese, uno dei due Italiani invitati espressamente dall'organizzazione della WorldCon.
Ma parlarne, naturalmente... o anche solo saperlo, no.
Fatevi un giro sul suo blog...
(come ospite non posso darvi il link, mi dispiace, usate Google)
...sì, vabbè...ma che tono arrogante, è così necessario?
Beato te che sai tutte queste cose, io non l'avevo riconosciuto. Correggerò l'articolo.
Non essendo stati a Yokohama non vedo come si potesse saperlo; in secondo luogo, con tutto il rispetto per Soumaré e anche un po' di invidia, ma da quando in qua dobbiamo fare un reportage sui premi Hugo elencando gli italiani che erano alla convention? Importa a qualcuno oltre che a loro stessi?
Comunque l'Italia brilla quasi sempre per la sua assenza. A Glasgow - che era a due passi - eravamo meno di dieci italiani. Anche alle Eurocon ci sono sempre due o tre persone, non di più.
S*
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