Tutto scorre, dicevano i saggi dell’antichità. Principio che il connettivismo ha fatto proprio fin dalla sua nascita, proponendosi come obiettivo principale il mutamento continuo, un processo dinamico di rinnovamento senza soluzione di continuità. La parola movimento, affibbiatagli dai suoi ideatori, assumeva così una nuova e più profonda valenza: ciò che gli ha permesso di ampliarsi oltre le già irragionevoli aspettative dei suoi fondatori Sandro Battisti (in arte Zoon), Giovanni De Matteo (X) e Marco Milani (Pykmil). Oggi, a poco più di diciotto mesi dalla sua nascita ufficiale, il connettivismo fa un nuovo balzo in avanti e si dota di un sito dalla grafica accattivante, pieno di risorse edite e inedite: Next Station, all'indirizzo www.next-station.org. L’opera è frutto dell’ingegno di Umberto Pace (noto anche come 2x0), webdesigner milanese che ha messo a disposizione del movimento tutta la sua esperienza.

Il sito nasce come stazione del connettivismo, una piattaforma da cui osservare la carrellata delle attività organizzate in seno al movimento: oltre a presentazioni dei numeri di NeXT, trimestrale ormai giunto alla sua sesta uscita, vengono offerti al navigatore anche estratti integrali dai primi numeri della rivista e racconti inediti degli autori del giro, il cui elenco si è molto allungato rispetto agli esordi, come testimonia la galleria (ancora incompleta) delle loro bio-bibliografie. Narrativa, versi e saggistica: Next Station offre uno spaccato completo dell’attività dei connettivisti, come testimonia l’articolo di Lukha Kremo Baroncinj incentrato su uno dei numi tutelari del movimento: James G. Ballard. E l’eco di Ballard percorre anche l’articolo Nuove prospettive per la fantascienza del futuro, nel quale X traccia le linee teoriche (potremmo dire perfino “ideali”) per un ambizioso rinnovamento della fantascienza: la missione del connettivismo è un assalto al futuro, che faccia tesoro degli insegnamenti dei maestri della fantascienza (da Bester a Delany, da Dick a van Vogt, evocato indirettamente nel nome stesso del movimento) e guardi con occhio critico alle nuove frontiere della scienza e della tecnologia. Questo documento programmatico è una sorta di riscrittura dei punti cruciali del Manifesto del Connettivismo, rivolta all’appassionato di fantascienza piuttosto che agli amanti della poesia. In un mondo sempre più integrato e vincolato all’indagine scientifica, il connettivismo si prefigge di esplorare i territori dell’immaginario a 360°, alla ricerca di una chiave di interpretazione del presente che possa riportare il treno della fantascienza sulla sua antica rotta verso il futuro.

Il viaggio è lungo, ma per ingannare il tempo non mancheranno di certo le letture. Allora, avete fatto il biglietto? Il treno del connettivismo è in partenza dal primo binario di Next Station. Destinazione: oltre il domani.