Una buona notizia: UltraViolet è tutto incentrato su Milla Jovovich. Perenemmente in primo piano, l'ex bellissima musa di Luc Besson è in ogni singolo fotogramma: sexy, ammiccante, perfetta, sensuale.

Una cattiva notizia: a parte Milla Jovovich perennemente in primo piano sexy, ammiccante, perfetta, sensuale non c'è un'altra buona ragione per andare a vedere questo film.

Senza trovate originali e senza una vera trama, UltraViolet sembra un greatest hits delle buone idee altrui con momenti di vero e proprio plagio. Scene da Matrix, da Aeon Flux e perfìno da Underworld (e qui ci vuole davvero coraggio...) vengono rimpastate in una trama di cui non siamo in grado di darvi conto in pieno, perché non del tutto chiara.

Forse troppo concentrati su Milla, spettatori e sceneggiatori di UltraViolet si trovano ad avere a che fare con una storia ambientata in un mondo (che come si dice anche nel trailer...) non potremo capire completamente.

Gli uomini sono in lotta con degli esseri chiamati 'emofagi'. Un po' terroristi, un po' vampiri (ma di quest'ultimi sembrano avere solo i dentoni...) questi si affidano a UltraViolet per andare a colpire il 'Vice Cardinale' che controlla la città. UltraViolet era umana, poi, come infermiera ha contratto il 'virus' vedendo morire suo marito e suo figlio. Così è diventata (come?) una macchina per uccidere al punto che può portare migliaia di armi addosso. Adesso in una valigia trova un bambino che potrebbe salvare il mondo curandolo...

Insomma, un pasticcio di cui non è necessario venire a capo. Il film è stato diretto come un lungo spot dal tedesco Kurt Wimmer, all'insegna della variazione sul tema di Resident Evil con la Jovovich supersexy ed elegante. Una pellicola la cui versione finale non sarebbe stata quella del regista, ma della Sony che avrebbe impedito a Wimmer (autore anche della sceneggiatura...) di mettere le mani sul montato finale. Indipendentemente dai problemi produttivi,  UltraViolet resta un  mero divertissment più innocuo che mediocre, ma pur sempre talmente insulso da lasciare esterrefatti per la sua evidente sciatteria e  sostanziale inutilità. Da vedere più come un catalogo animato della bellezza di Milla Jovovich che come film Fantasy o pseudo tale.