Gli scienziati erano convinti che stelle troppo grosse non potessero possedere sistemi planetari, ma non è così. Come riportato sull'ultimo numero dell'Astrophisical Journal Letters, recenti osservazioni del telescopio spaziale a infrarossi Spitzer hanno infatti rilevato la presenza di due spessi dischi di polvere, segno della presenza di pianeti in formazione, intorno a due stelle molto grosse, una circa settanta volta più massiccia del Sole, l'altra "soltanto" trenta. Le stelle in questione sono catalogate con le sigle R66 e R126, si trovano all'interno della Grande Nube di Magellano, una galassia vicina alla nostra, e si ritiene che ciascuno dei loro dischi contenga almeno dieci volte il materiale della nostra Fascia di Kuiper. La scoperta stravolge ampiamente l'intervallo di grandezze solari all'interno del quale si riteneva potessero esistere pianeti. Si credeva infatti che la grande massa, l'elevatissimo calore e l'estrema luminosità di queste stelle, unite alla presenza di fortissimi venti solari, rendessero il processo di aggregazione di dischi di polvere per la formazione di pianeti praticamente impossibile. "I dati in nostro possesso", ha detto a questo proposito Joel Kastner, del Rochester Institute of Technology, responsabile dello studio, "suggeriscono che il processo di formazione di pianeti può essere più tenace di quanto creduto fino a ora, e può avvenire anche intorno alle stelle più massicce che la natura è in grado di produrre". Prima di questa scoperta, dischi planetari erano stati notati intorno a stelle grandi non oltre cinque volte la massa del Sole.